La difesa della fonte investigativa, l'«errore» contestato alla Disciplinare, la richiesta di almeno un'omessa denuncia per Leonardo Bonucci: con l'impugnazione delle sentenze di primo grado, Palazzi prova a restaurare la credibilità di Andrea Masiello dopo la mazzata della Disciplinare sul filone barese. La verità del pentito «è arricchita, mai in contraddizione e le dichiarazioni sono convergenti e coerenti», scrive il procuratore Figc nel ricorso. Di più, le parole di Masiello troverebbero conferme anche nell'interrogatorio spontaneo di Lanzafame (4 agosto), e i molti «omissis» dell'audizione del pentito in Figc (10 luglio) costituirebbero la bussola della Procura di Bari nell'inchiesta-bis in corso, quella che in autunno porterà ad un altro processo sportivo. Masiello, cioè, risulta attendibile per la magistratura ordinaria e anche per la Disciplinare, con l'eccezione di Udinese-Bari. Per questo Palazzi ha chiesto alla Corte di Giustizia federale di rivedere le sentenze scaturite da una «valutazione erronea» in primo grado, e di confermare l'omessa denuncia per Pepe (1 anno) e l'illecito (3 anni e mezzo o un'omessa denuncia da 1 anno) per Bonucci.
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Palazzi: su Pepe e Bonucci «valutazioni erronee»
La difesa della fonte investigativa, l’«errore» contestato alla Disciplinare, la richiesta di almeno un’omessa denuncia per Leonardo Bonucci: con l’impugnazione delle sentenze di primo grado, Palazzi prova a restaurare la...
Corriere della Sera
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