Organizzazione. Il concetto chiave alla base dei 36 punti conquistati fino ad ora dalla formazione allenata da Di Carlo, parla di una squadra equilibrata e compatta, priva di stelle ma zeppa di giocatori che fanno quanto loro richiesto. Un modulo, il 4-3-1-2, collaudato ed efficace. Con la possibilità di essere plasmato anche in un 3-4-3: un portiere, Sorrentino, esperto ed affidabile che guida una difesa tosta. Con gli altri due reparti, quello di centrocampo e d’attacco, capaci di tenere le giuste distanze riuscendo a non smarrirsi anche nei momenti più difficili. Una salvezza distante pochissimi punti che verrà conquistata con impegno e fatica. Il Chievo che si presenterà domani al Franchi sarà più o meno lo stesso che continua a stupire da anni. Non ci saranno gli infortunati Acerbi, Moscardelli, Morero e l’ex viola Gulan, ma la formazione si avvicina moltissimo a quella tipo. In difesa al posto di Acerbi uno fra Cesar e Dainelli (“tornare a Firenze è sempre un’emozione” ha detto l’ex capitano): Luciano, Rigoni e Bradley saranno i tre centrocampisti con Cruzado a fare il raccordo con le punte Pellissier e Théréau, l’avversario più pericoloso e in forma. «Con la Fiorentina sarà uno scontro diretto – ha detto Rigoni, autore del gol vittoria all’andata - Contro i viola sarà una partita difficile ma equilibrata»
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Organizzazione e umiltà. La ricetta del Chievo
Organizzazione. Il concetto chiave alla base dei 36 punti conquistati fino ad ora dalla formazione allenata da Di Carlo, parla di una squadra equilibrata e compatta, priva di stelle ma …
Giovanni Sardelli - la Repubblica
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