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Ore 17: nasce Brasile 2014

Se nel giugno scorso la Confederations Cup fosse stata sospesa per le proteste di strada di due milioni di persone, il Mondiale 2014 non si sarebbe giocato in Brasile. «Tecnicamente …

Redazione VN

Se nel giugno scorso la Confederations Cup fosse stata sospesa per le proteste di strada di due milioni di persone, il Mondiale 2014 non si sarebbe giocato in Brasile. «Tecnicamente parlando è così», ha ammesso ieri il segretario generale della Fifa Valcke a Espn. Invece, tecnicamente parlando, il Mondiale inizierà con la cerimonia classica: il sorteggio. Oggi dalle 13 (diretta su Raidue e Sky Sport alle 17 italiane) le 32 squadre conosceranno gironi, sedi delle partite e calendario, fattori determinanti in un torneo dai lunghi spostamenti e dalle pesanti variazioni climatiche. Dopo l’esperienza in Confederations Cup, Prandelli ne parla con cognizione di causa. «Deciderà la preparazione fisica. Ormai si va verso un calcio scientifico. Il recupero della fatica sarà fondamentale. Non si può pensare di risolvere i problemi sul posto, bisogna prevenire. Leenergie contano più di un girone abbordabile. Il Brasile farà 45 giorni di ritiro».

L’indispensabile premessa non cancella tuttavia i paradossi di un sorteggio con Svizzera e Belgio teste di serie, in nome del ranking Fifa, e Italia e Olanda fuori dalle elette. Gli equilibrismi geopolitici di Blatter hanno inoltre partorito due aggiunte alla già poco snella procedura. Un presorteggio, per salvare la Francia dalla scomoda terza fascia e per individuare la nona europea non testa di serie che finirà nell’urna con le 5 africane e con Ecuador e Cile. E una quinta urna supplementare, la X, per decidere quale tra le 4 teste di serie sudamericane avrà in sorte appunto l’europea declassata: si scongiurerà in questo modo un gruppo con 3 nazionali del vecchio continente. Numerose prove hanno istruito gli 8 illustri estrattori (Ghiggia, Cafù, Kempes, Cannavaro, Hurst, Zidane, Mattaheus, Hierro), non meno confusi del pubblico. Nella sostanza il destino della Nazionale, qui rappresentata dal vicepresidente Albertini, può oscillare tra un girone complicatissimo (Brasile o Argentina, Francia e Giappone, oppure Germania o Spagna, Cile o Costa d’Avorio e Messico) e uno più morbido (Svizzera, Ecuador e Costarica), a meno che non finisca proprio nella pericolosa urna 2.

Ma i veri calcoli sono sui gironi più o meno itineranti e sugli annessi sbalzi climatici: i gruppi A ed E prevedono viaggi lunghissimi e la temuta Manaus, il B sembra più fresco e meno faticoso, il C, il D e il G includono le insidie dell’umido Nordeste, l’F è un’apparente via di mezzo e l’H, incognita di Cuiabà a parte, è in teoria il meno disagevole. Prandelli faconsiderazioni oggettive. «La classifica Fifa, come criterio per le teste di serie, è un po’ troppo oscillante, ma pazienza. Dovremo arrivare a giugno nel migliore dei modi. I test fisici e medici di aprile saranno importantissimi, come l’alimentazione, i supporti tecnologici e il ritiro. Quello ideale, in Brasile, non esiste. Perciò ho voluto un posto ben collegato, dal clima buono e col campo interno, per ottimizzare il lavoro senza spostamenti nel traffico. Ci saranno anche i familiari, aiutano a stemperare la tensione: basta con certi pregiudizi».

E’ la descrizione del resort di Mangaratiba opzionato dalla Figc, a un centinaio di km da Rio e a 48 dall’aeroporto militare di Santa Cruz. Peccato che la Fifa abbia fatto di tutto per complicare le cose. Ogni ct dovrà indicare già entro metà maggio la prelista dei 30 da cui scegliere i 23. I 2 time- out per idratarsi, invocati da Prandelli, restano a discrezione dell’arbitro e del medico Fifa. Di spostare le partite delle 13 nelle città più calde, malgrado il dossier della Fifpro sui rischi per la salute, non si parla proprio. In compenso saliranno i premi: 35milioni di dollari a chi vince, 25 alla seconda, 22 alla terza, 20 alla quarta. «Ci assicurano che lo stadio di San Paolo sarà pronto il 14 o il 15 aprile. A questo punto preghiamo Dio e Allah che non succedano altri incidenti. La sicurezza sarà massima». Blatter confida nei 120 mila militari che vigileranno sul Mondiale. E guai a chi parla dei morti nei cantieri, all’Itaquerao e per Qatar 2022. «Ci vuole calma. Per il Qatar stiamo in contatto con i sindacati. E questo Mondiale sarà un successo ». Comunque vada.

La Repubblica