Giuseppe Rossi non gioca dal 5 gennaio. Sono passati 2 mesi e 8 partite di campionato, ma solo domenica sera Carlitos Tevez, in questo momento il miglior attaccante della Serie A, lo ha sorpassato nella classifica dei cannonieri. Quindici gol lo juventino, quattordici Pepito. Questo per dire quanto stava dando Rossi alla Fiorentina. Seconda premessa: l’estate scorsa, di fronte alla partenza di Cavani, Jovetic e Osvaldo, parlavamo dell’arrivo di Higuain, Tevez e Gomez per non sentirsi più poveri. I due argentini hanno mantenuto le promesse, il tedesco è rimasto fuori cinque mesi. Terza e ultima premessa: la Fiorentina è quarta, con 45 punti, è in finale di Coppa Italia e negli ottavi di Europa League. Risultati per ora in perfetta linea con le attese, anche se raggiunti (quelli delle due coppe) senza aver superato ostacoli giganteschi (quello più alto era l’Udinese).
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Ora si devono percorrere altre strade
Giuseppe Rossi non gioca dal 5 gennaio. Sono passati 2 mesi e 8 partite di campionato, ma solo domenica sera Carlitos Tevez, in questo momento il miglior attaccante della Serie …
Da questo punto in poi la Fiorentina deve cominciare a interrogarsi. Una vittoria nelle ultime 6 partite di campionato, un pareggio (contro l’Esbjerg) nelle ultime tre partite ufficiali al Franchi, una nuova difficoltà di gioco (domenica, contro la Lazio, mancavano la mente di Pizarro e il dinamismo di Borja Valero, ma anche Reja era senza Dias e Klose) e soprattutto una stanchezza generale piuttosto diffusa. Qui servono delle idee. Per esempio, il gioco sugli esterni. L’Inter, che in panchina ha il maestro del gioco sui lati, ha stoppato Cuadrado (che si è ripreso in occasione del gol) e Vargas e lì ha vinto la partita. Domenica, contro la Lazio, Cuadrado e Joaquin non hanno combinato niente. Un po’ per stanchezza, un po’ perché molti hanno trovato l’antidoto.
Serve qualcosa di nuovo, la Fiorentina deve percorrere anche altre strade. Contro l’Atalanta aveva segnato Wolski, una rete bellissima. Ieri il polacco è entrato a 17’ dalla fine e ha mosso un po’ di gioco. Vista la stanchezza degli altri, è un giocatore da tenere presente non solo come ultima alternativa. E’ un trequartista rapido, con una bella tecnica e con visione di gioco, con lui Montella può pensare anche alle vie centrali come soluzione finale. Altro esempio: Anderson. Se non ci sono problemi nel comportamento, deve giocare. Ambrosini e Mati Fernandez hanno il passo pesante, Anderson sta bene, o almeno sembra che stia bene.
Montella deve rinfrescare, anche perché sta andando incontro alla tripla Juve. Deve modificare il gioco e la squadra. Deve proteggerla di più in difesa, dove Gonzalo continua a vivere nel suo doppio ruolo: meglio quando imposta che quando deve chiudere, meglio nell’area avversaria che nella propria. E deve cominciare a chiedere qualcosa di più a Gomez. E’ stato fermo per 5 mesi, domenica era alla sua quinta apparizione, ma da ora in poi deve sveltirsi, deve dare di più come appoggio alla squadra. Non ha ancora lo spunto e va bene, ma quando la palla arriva dalla difesa deve proteggerla per far salire la squadra. Insomma, se non può essere il miglior Gomez che sia almeno un Gomez utile.
Alberto Polverosi - Il Corriere dello Sport
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