I quotidiani di oggi si interrogano sulle possibili soluzioni e sui correttivi che Montella potrebbe apportare per uscire dalla crisi di risultati in cui è incappata la Fiorentina. Vi riportiamo lo stralcio di due articoli diversi:
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Ora la palla passa a Montella
Casi da risolvere e sfiga da combattere. Possibile cambio modulo (COMM.)
LA REPUBBLICA (Benedetto Ferrara):
Momentuccio, per l´aeroplanino. Era un fenomeno. No, era "il" fenomeno. Tutti a cercare aggettivi superlativi per Vincenzino il Guardiola fiorentino. E adesso? Maledetto gennaio, col sole che tramonta presto e quella palla che non entra mai. Perché poi capita che col vento l´aeroplanino balli tra le nuvole. E il momento è così: qualche problema venuto a galla e la sfiga che ha deciso di seguire la Acf Fiorentina con la passione di una amante non gradita. Pali, traverse e partite buttate via non si sa bene come. Urgono contromosse, certo. Subito. Sul mercato, magari. Certamente nello spogliatoio, dove il tecnico da qui in poi deve trovare soluzioni a problemi ancora irrisolti. Dalla sua Montella ha la società e un gruppo solido di giocatori guidati dal carisma Borja, Gonzalo e Pizarro. Tra i dirigenti e lo staff tecnico il rapporto è sempre forte e costruttivo.
Tutti avevano chiaro in testa che sarebbero arrivati momenti difficili, anche se una carestia di punti così violenta era davvero difficile da immaginare. Guardando il bicchiere mezzo pieno è possibile dire che, una volta superato questo passaggio complicato, la Fiorentina sarà una squadra ancora più forte. E Montella un tecnico con più esperienza addosso. Perché qui sta il punto: è la prima volta che l´aeroplanino (al secondo anno di panchina vera) si trova a fare i conti con una situazione del genere. Perchè la Fiorentina gioca e crea. L´approccio è sempre quello giusto. Ma certi errori alla fine si pagano. E separare il discorso sulla prestazione da quello del risultato ormai suona quasi fuori luogo. E allora? Beh, allora la Fiorentina adesso ha davanti tre partite complicate: Parma, Juventus e Inter. E, soprattutto, una serie di questioni da prendere di petto. A cominciare dal problema del portiere. Che in realtà appare di facile soluzione. Torna Viviano, punto. A meno che Viviano non chieda di andare via. Ma sarà mai possibile che faccia una richiesta del genere ora che si trova davanti la possibilità di riprendersi il posto e riscattarsi sotto la sua curva? Diciamo che di sicuro Montella dovrà fare una scelta e solo quella. Se Viviano torna, fiducia a lui da qui a fine stagione. I problemi del passato recente alle spalle e amici come prima. La danza dei portieri non ha dato i suoi frutti. E su questo punto Montella di sicuro avrà imparato qualcosa. (...)
CORRIERE FIORENTINO (Ernesto Poesio):
Qualcosa da cambiare. Che sia nella mentalità offensiva, oppure nell'attenzione difensiva, fino al centrocampo forse troppo entusiasta di se stesso e di quel tiki-taka che rischia di diventare un limite invece che un punto di forza. O, magari e più semplicemente, da modificare c'è solo parte dell'atteggiamento tattico (non della mentalità) e di quel sistema di gioco che gli avversari hanno studiato così tanto da trovare le giuste contromisure. Perché una cosa è certa: soprattutto negli ultimi due mesi, da Maran domenica scorsa fino addirittura all'integralista Zeman, quando si incontra Fiorentina non esiste un modulo predefinito, ma solo la necessità di adattarsi ai viola per colpirli in contropiede. Il primo a capirlo in questa stagione era stato Stramaccioni. Sono poi arrivati gli altri da Corini (compagno di classe a Coverciano di Montella) a Ferrara fino a Guidolin e Mazzarri che hanno accentuato la vocazione contropiedista delle proprie squadre. Lo stesso Maran ha sorpreso tutti schierando un'insolita difesa a tre salvo poi cambiare in corsa quando ha capito che non avrebbe dovuto preoccuparsi degli inserimenti offensivi di Borja Valero, eccezionalmente prestato al ruolo di regista centrale.
(...)
Montella però, soprattutto se dovesse perdurare l'assenza di Pizarro, ha invece fatto capire che qualcosa nelle prossime settimane potrebbe cambiare. Già nelle ultime due gare (con Napoli e Catania) nella ripresa l'Aeroplanino è passato alla difesa a 4. Ma se l'assenza del Pek dovesse perdurare, ecco che la soluzione del 4-3-3 potrebbe tornare utile. Perché oltre a modificare l'assetto difensivo, potrebbe permettere a Jovetic e Cuadrado di cambiare i propri compiti. Il montenegrino ha dimostrato di soffrire l'attacco a due punte e quasi naturalmente si sposta a sinistra per cercare spazio e tagliare verso l'area. Il colombiano invece con il 3-5-2 corre tantissimo, rischiando però di arrivare poco lucido davanti alla porta (Catania l'ultimo esempio). Ma non solo. Perché con l'arrivo di Wolski e magari con il recupero di Mati, la Fiorentina potrebbe avere a disposizione anche gli uomini adatti al 4-2-3-1. Scelte che Montella valuterà anche in vista della prossima stagione. Dove nelle intenzioni del tecnico la Fiorentina dovrebbe comunque abbandonare il 3-5-2 di questi primi mesi per passare definitivamente al 4-3-3.
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