Non avevamo bisogno di conferme, ma la squalifica di Ljajic dimostra la scarsa serenità di Mazzoleni e del suo team: hanno voluto infierire. E se è vero che dopo la rabbia arriva la riflessione, a mente fredda siamo sempre più convinti di aver visto una partita strana. Molto strana. Lasciando perdere il clamoroso errore sul rigore non dato (non c’è niente da aggiungere all’evidenza), l’arbitraggio è stato complessivamente quello che di peggio potesse augurarsi la Fiorentina in una gara fondamentale. E’ questo che non torna. E’ questo che non capiamo. E se noi comuni mortali non capiamo, i dirigenti arbitrali ricordandosi di non essere sordi, muti e ciechi, dovrebbero spiegare come mai nel primo tempo Mazzoleni abbia sistematicamente interrotto il ritmo e le trame di gioco della Fiorentina con fischiate inutili e banali e invece non abbia punito con il giallo almeno tre falli che da regolamento andavano sanzionati.
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Ora è troppo. La Fiorentina va rispettata
Non avevamo bisogno di conferme, ma la squalifica di Ljajic dimostra la scarsa serenità di Mazzoleni e del suo team: hanno voluto infierire. E se è vero che dopo la …
I grandi arbitri (non è il nostro caso) dovrebbero sapere come giocano le squadre che vanno a dirigere, dovrebbero conoscere il possesso e il movimento senza palla, le caratteristiche di giocatori come Cuadrado che Mazzoleni ha dato in pasto ai difensori della Roma. Perché? Evidentemente oltre al rigore c’è di più, ma la Fiorentina merita rispetto: qualcuno lo faccia capire. Dalla rabbia, però, devono nascere forza e consapevolezza ancora superiori. Lamentarsi non serve, piangere indebolisce. Con una squadra così, con questo gioco straordinario e la potenza di questa società, il futuro è viola in Italia e in Europa. Con un punto fermo: questa stagione resta straordinaria, una gioia per chi ama il calcio vero. Un rimpianto? Con un attaccante vero o uno Jovetic normale, saremmo qui a raccontare un altro finale…
Enzo Bucchioni - La Nazione
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