La Fiorentina presenta il progetto per il nuovo stadio e la Cittadella viola alla Mercafir e rilancia. Non vuole intervenire più solo sui 32 ettari previsti ma anche in tutti gli altri 18 ettari dove dovevano trasferirsi le 60 attività presenti nel mercato ortofrutticolo. Una controproposta che, secondo la Fiorentina, è l’unica che rende economicamente sostenibile l’investimento di oltre 250 milioni di euro per lo stadio da 40 mila posti e tutte le attività collegate. La società vuole 50 mila metri quadri di esercizi commerciali, due e volte e mezzo quanto previsto nel piano approvato nel 2012 dall’allora amministrazione Renzi, che annunciò la prima pietra entro il 31 dicembre dello stesso anno. Quasi due anni dopo, però, la comunicazione ufficiale che arriva da Palazzo Vecchio — dopo l’ultimo incontro venerdì tra Fiorentina e il Comune — è la conferma che ora si gioca con le carte sul tavolo. La società dei Della Valle ha presentato un progetto preliminare sul quale si apre un confronto: complesso, ma possibile.
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Nuovo stadio, ritorno alla Cittadella
La Fiorentina raddoppia, vuole tutta l’area Mercafir. Il Comune: via al confronto. L’articolo del Corriere Fiorentino
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La Fiorentina propone di usare tutta l’area Mercafir (50 ettari), non solo i 32 previsti, spostando lo stadio dalla zona Sud (quella prevista nel piano approvato in Comune) a Nord (dove doveva trasferirsi il mercato); chiede di passare da 18 mila circa metri quadri di superficie commerciale (sempre previsti nel piano) a 50 mila e di scendere da 12 mila a 10 mila di ricettivo-direzionale. Nessuna residenza, perché per l’operazione la società viola si avvarrà delle facilitazioni previste dalla «legge stadi», la 147 del 2013, meglio conosciuto come «emendamento Nardella».
È tecnicamente possibile anche intervenire sugli attuali limiti. Che lo sia giuridicamente e economicamente, lo sapremo tra un mese: entro fine ottobre si concluderà la Conferenza dei servizi dove tutti i soggetti interessati affronteranno il progetto. Se il 22 settembre l’Enac approverà il Masterplan per la nuova pista, ci sarà da tenere conto anche dei nuovi vincoli aeroportuali, capire se i «conti», la struttura di finanza di progetto, fatta dalla Fiorentina sono corretti e infine, affrontare il problema Mercafir. O meglio le 60 aziende che danno lavoro a oltre mille dipendenti e che dovrebbero spostarsi.
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Certo, in una operazione da 250 milioni di euro, ci sono oneri di urbanizzazione, possibilità di erogazioni al Comune, soluzioni alternative. Una è sicuramente a Castello, dove Unipol ancora non ha deciso se e quando ripartire con il vecchio piano Fondiaria. Al Comune, che ha nei mesi scorsi parlato con tutti i soggetti coinvolti o interessati ad una trasformazione dell’aria, spetta ora la verifica dei documenti presentati. E poi, partirà il confronto: «La Fiorentina ha dato comunque la propria disponibilità a modificare lo studio di fattibilità, valutando anche differenti soluzioni» fanno sapere da Palazzo Vecchio. La partita è aperta ma occorre allargare il gioco (e gli spazi).
Marzio Fatucchi - Corriere Fiorentino
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