Il D-DAY per il nuovo stadio alla Mercafir è il 30 settembre. O almeno così sperano sia Palazzo Vecchio che i cuori viola dei tifosi. Sì, perchè la fine di settembre non è una data ufficiale che risulti in nessuno degli atti protocollati dal Comune sull’operazione Mercafir. E’ solo la data che, durante una conferenza stampa, fu indicata dal sindaco come possibile riferimento temporale prima di aprire i giochi alla gara pubblica. E ora tutto lascia sperare che la famiglia Della Valle possa farsi avanti a breve con un’offerta, corredata del necessario piano di equilibrio economico e finanziario, per il project financing per lo stadio.
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Nuovo stadio, la svolta entro fine mese
C’è ottimismo, attesa a breve la proposta dei Della Valle
Se il progetto della Fiorentina otterrà l’apprezzamento di Palazzo Vecchio, la società viola conquisterà il diritto di prelazione sulla costruzione dell’impianto sportivo e della mini-cittadella. La gara pubblica sarà comunque bandita. Chiunque vinca quella gara, però, il Comune avrà l’obbligo di chiedere prima alla Fiorentina se è disposta a realizzare quel progetto. Fino a questo momento nessun altro team di imprenditori avrebbe chiesto di visionare le carte. Si sono invece moltiplicate le occasioni in cui i tecnici dei Della Valle, e lo stesso patron Diego, hanno invece chiesto di poterle visionare e studiare. La prossima, pare, proprio entro i prossimi dieci giorni. Insomma l’aria che si respira nei corridoi del Palazzo è di cauto ottimismo. Anche perchè quella del 30 settembre non è una data capestro e l’amministrazione ha ampio spazio di manovra sui tempi supplementari chiesti dai Della Valle.
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E poi c'è l'immagine festosa dell’abbraccio fra il sindaco Renzi e Andrea Della Valle sugli spalti del «Franchi», e prima il loro incontro a Moena, durante il ritiro estivo, infine la telefonata fra Diego e Renzi alla vigilia della partenza del sindaco per la convention dei democratici americani (Matteo ha indossato il suo portafortuna speciale: la cravatta viola). Per non parlare del nuovo clima politico che si respira dopo la scesa in campo ufficiale di Renzi per le primarie del Pd. La galoppata elettorale tra le ali di sostenitori (e la stizza del Pd di Bersani) potrebbe non lasciare indifferente nè patron Diego, nè il gruppo di Montezemolo che gli è vicino. E la curva viola spera.
Paola Fichera - La Nazione
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