La Gazzetta dello Sport fornisce un approfondito excursus sulle misure previste dal documento inviato dalla Lega al Ministro Spadafora, e da questi al Comitato tecnico-scientifico, che darà un responso a giorni. Queste le principali linee-guida:
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Nuovo protocollo, ecco tutto: dal tramonto del maxi-ritiro al trattamento delle positività
Una panoramica sul documento in esame
Ritiri? No, si dorme a casa
Rimane il concetto di gruppo-squadra, ma cade l'idea del maxi-ritiro blindato tanto in odio ai club privi di foresteria; i giocatori raggiungeranno i centri sportivi per conto proprio, evitando per quanto possibile gli autisti e facendo uso di guanti e mascherine.
Misure di sicurezza
Sono previsti tamponi ogni quattro giorni e l'utilizzo del termoscanner per rilevare la temperatura corporea: con più di 37.5, l'atleta verrà rimandato a casa. In questo modo, le responsabilità dei medici sociali sono limitate al lasso di tempo in cui i giocatori frequentano la struttura adibita agli allenamenti. All'inizio delle sessioni collettive verrà effettuato di nuovo un test sierologico, da ripetere poi ogni 14 giorni.
E se viene trovato un positivo?
La positività dopo la ripartenza degli allenamenti di squadra non è di facile trattamento, ma almeno non è più impossibile averci a che fare: il soggetto va naturalmente isolato, ma gli altri componenti della squadra verranno isolati "in una struttura concordata", presumibilmente lo stesso centro sportivo, e sottoposti a tampone ogni 48 ore per due settimane, durante le quali non potranno avere contatti con l'esterno, ma - e qui sta la novità importante - potranno allenarsi.
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