Il futuro dello stadio comincia da qui. Ed è finalmente qualcosa di molto concreto. Non c’è Unipol con le terre di Castello, ma quello già si sapeva: evidentementente il colosso bancario-assicurativo bolognese ha scelto di giocare una partita in solitaria. All’apertura delle buste con le offerte di terreni (di privati) che potranno ospitare la nuova Mercafir, stavolta, salta fuori la possibilità. Il terreno della svolta. La commissione del Comune, guidata dal responsabile del procedimento stadio e direttore generale di Palazzo Vecchio, Giacomo Parenti, dovrà valutarne la compatibilità. Ma probabilmente ci siamo davvero. Anche se nessuna delle due offerte risponde esattamente ai requisiti richiesti: 15 ettari a Nord della città, entro i confini comunali, con una viabilità di facile accesso all’autostrada.
stampa
Nuova Mercafir, le carte segrete. Trasloco sì e porte aperte allo stadio
Gli aggiornamenti raccontati da La Nazione. Unipol non c'è ma...
Il consorzio di Firenze propone un terreno di 12 ettari (prezzo 6,5 milioni di euro), ma è nel Comune di Sesto Fiorentino: esattamente in via dell’Osmannoro, a Est del raccordo autostradale, verso il polo scientifico di Sesto Fiorentino. Se si vuol restare a Firenze, questo sarà cassato.
Seconda busta: ha presentato un progetto perfettibile il gruppo di 35 proprietari di appezzamenti, più o meno grandi, di un terreno di 9 ettari, di cui 6 della Legnotan della famiglia Matteucci che si era già presentata da sola al bando precedente. Siamo a Quaracchi, nell’area compresa tra via Pratese e via Pistoiese: la cordata di proprietari ha dato procura a vendere all’avvocato Marco Milani e all’ingegnere Marco Hanaman.
Questo terreno nel giro di un mese potrebbe diventare il migliore, e comunque l’unico – in questo momento – che risponda ai requisiti necessari a ospitare la nuova casa dei mercati generali.
Perché fra un mese? Sveliamo le carte e andiamo a vedere nel dettaglio le caratteristiche dell’offerta: si tratta di 9 ettari di terreno, al momento, che i 35 proprietari vendono complessivamente per 16 milioni di euro. Sul chi paga ci sarà da vedere, ma si tratta di un capitolo successivo. Perché per arrivare a 15 ettari, da 9 ne mancano 6. Ci sono? L’area verde, alberata, è delimitata dal torrente Fosso Macinante, da via di San Piero a Quaracchi, da via della Treccia (parallela a via Pratese) e via Pistoiese: ci sono alcuni fabbricati non vincolati, molte serre e diverse baracche per cui i proprietri hanno già firmato la liberatoria a demolire. Non ci sono altri 6 ettari disponibili che farebbero andare a dama il progetto, ma ce ne sono 4 di cui 2 sono di proprietà del Comune, un altro ettaro e mezzo circa è di proprietà di due società in fallimento e il restante mezzo ettaro è di due proprietari che, verbalmente, hanno già dato disponibilità a vendere, ma subodorando l’affare non hanno firmato la procura, probabilmente per cercare di alzare il prezzo.
Per andare al sodo, praticamente servono i soldi subito per convincere i due proprietari a mollare la firma. Inoltre serve un po’ di tempo, quello che non c’è stato per la rapidità del bando, un mesetto circa, per chiudere l’affare delle procedure fallimentari. Bisogna che il comitato dei creditori del fallimento autorizzi alla vendita il giudice delegato: difficile pensare che i creditori non abbiano interesse a vendere un terreno che potrebbe far tornare in tasca loro qualche soldo dovuto dalla ditta fallita.
Il nodo viabilità: da un primo studio che il Comune aveva già effettuato quando Legnotan aveva presentato l’offerta nel maggio scorso, l’area avrebbe già una viabilità di facile accesso alle principali arterie del traffico. L’ingresso si trova infatti in via di San Piero a Quaracchi, venendo da via Pratese, a sinistra subito prima del sottopasso a senso unico alternato. Praticamente siamo a una distanza dalla rotatoria dell’Ikea (vicina allo svincolo autostradale di Sesto Fiorentino) di circa 200 metri su una strada che è larga circa 8 metri. La realizzazione del progetto, inoltre, renderebbe praticabile, come viabilità secondaria, via della Treccia e via Ferrarin, dove c’è la fabbrica Culligan: lo sfondo chiuso entrerebbe direttamente nell’area del mercato. Non resta che aspettare il 29 ottobre.
La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA