Niente più viola per Gervasoni

La Gazzetta dello Sport racconta la reazione di Stefano Braschi dopo le parole di Vincenzo Montella: il designatore non ha voluto commentare dopo un paio di telefonate istituzionali per decidere come comportarsi. E in questo giro di chiamate il designatore avrebbe spiegato: la frase incriminata sulle "chiacchiere da bar" non l’avrebbe mai pronunciata. Facendo una ricostruzione il senso discorso sarebbe stato più o meno questo: «Ho parlato martedì con una giornalista dell’Ansa, ribadendo che Gervasoni dal mio punto di vista aveva fatto una buona partita. Stop. E avevo aggiunto che ulteriori commenti potevano portare a un botta e risposta tipico da bar. E siccome noi abbiamo delle responsabilità, dobbiamo evitare simili tranelli. Molto diverso dall’interpretazione data».

Silenzio assoluto anche sulle altre accuse («Nicchi e Braschi devono spiegarci il perché delle 4 giornate data a Borja Valero» ha tuonato la società viola), nonostante la forte sorpresa per quello che è stato giudicato come uno «scambio di persona». Nel senso che le spiegazioni semmai dovrebbe darle il giudice Tosel: colui che quantifica in giornate il referto stilato da Gervasoni. Un referto che usa un linguaggio standard. Insomma, se le giornate sono state di più rispetto a casi simili, facevano notare ieri dalle parti dell’Aia, le risposte devono arrivare da altri soggetti. Infine la rosea riporta un aspetto che riguarda l’arbitro Gervasoni. Come detto pubblicamente, Braschi lo ha «promosso» per la direzione di Parma e dunque lo rivedremo in campo prestissimo, forse già dalla prossima giornata. Detto questo, c’è un discorso di opportunità e buon senso. E quindi lo stesso Braschi eviterà di mandarlo a dirigere gare della Fiorentina per un po’ di tempo. Non è escluso fino al termine della stagione, quando poi ci sarà il cambio del designatore e le polemiche di febbraio saranno (si spera) solo un lontano ricordo.

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