Leyton Orient è il nuovo talent sul calcio che arriverà in Italia dal 1 dicembre. E Nicola Berti è tornato a Firenze e a Coverciano per una full immersion tra provini e partite sui campi della Nazionale: lui ha scelto i protagonisti del talent che potranno, forse, trovare fortuna in Inghilterra.
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Nicola Berti: “Firenze nel mio cuore, in viola un periodo magico”
“Ricordo il mio gol bellissimo a Verona. Il mio addio? Credo che qualcuno in città mi voglia ancora bene”
Quando è tornato a Coverciano, cosa ha pensato?
«Da una vita non ci venivo più Per anni avevo deciso di staccare da questo mondo ma è dura rimanere lontani dal calcio. E quando mi è stata proposta questa novità ho subito accettato con entusiasmo».
Che periodo è stato il suo a Firenze, in viola dal 1985 al 1988? «E' stato un periodo magico, dai 18 ai 21 anni. Ero giovane e ho iniziato a vivere la mia vita, cominciando ad assaporare la serie A. Ricordo che il primo anno giocavo con Antognoni, Oriali, Gentile, tutti campioni del mondo. E per un giovane era una rarità..».
L'unico neo della sua avventura alla Fiorentina è stato l'addio
«Qualcosa si è rotto sul finire della mia avventura a Firenze, ma dopo tutti questi anni credo che, visto anche che sono un tipo comunque simpatico, ci sia chi mi vuole ancora bene in questa meravigliosa città. Io ero giovane, ricordo che avevo ancora un anno di contratto con la Fiorentina ma davanti alla volontà della società di volermi cedere per fare 'cassa' e all'offerta che mi aveva fatto l'Inter, era difficile dover rinunciare e dire di no».
Domani c'è Verona-Fiorentina, una partita che ricorda bene perché proprio al Bentegodi ha segnato uno dei suoi 8 gol in maglia viola nelle 80 gare giocate.
«Sì, ho fatto un gol bellissimo. Fu anche un gol importante. Era il secondo che segnavo in serie A. Il primo lo realizzai la settimana prima contro l'Inter, anche quello un gran gol».
Fu anche la partita dove Giancarlo Antognoni tornò a disposizione dopo l'ultimo grave infortunio al perone.
«Con Giancarlo ho sempre avuto un gran rapporto. Proprio in questi giorni ci siamo rivisti a Coverciano. Abbiamo parlato molto di quei tempi e del calcio di oggi. A forza di parlare ci siamo ritrovati a fare anche colazione assieme. Giancarlo è una persona fantastica che può dare tanto al calcio».
La Nazione
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