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Nico, il dribblomane che voleva smettere: la storia di Gonzalez

Nico, il dribblomane che voleva smettere: la storia di Gonzalez - immagine 1

Nico Gonzalez si è finalmente sbloccato: con la rete segnata all'Empoli ha interrotto un digiuno che durava da cinque mesi

Redazione VN

Oggi è la stella della Fiorentina di Italiano, con tre gol e quattro assist alla prima stagione in Serie A. Asso del dribbling: nessuno nella squadra viola ne effettua di più, 38 uno-contro-uno riusciti finora. Nico Gonzalez si è sbloccato con la rete all’Empoli, spezzando un digiuno di goal che durava da cinque mesi. L’anno scorso, prima di farsi male, ha segnato 6 gol in 15 partite con lo Stoccarda, salvo poi vincere la Coppa America con Messi. Nico non ha mai amato la Germania: «Il sole era un miraggio». Meglio l’Italia e Firenze quindi, dove sta alla grande. La prima cosa di cui gli hanno parlato quando ha intravisto l’Arno non sono stati gli Uffizi o Ponte Vecchio, ma Gabriel Batistuta: «Non nominano nessun altro, ha lasciato un ricordo incredibile». Binomio facile: Gonzalez è argentino, ha 23 anni ed è l’acquisto più costoso della storia Viola (circa 27 milioni, bonus compresi).

E pensare che a un certo punto voleva dire basta col calcio - racconta La Gazzetta dello Sport. Nico ha 12 anni e gli occhi tristi. Gioca nell’Argentinos Juniors, dove è nato il mito di Maradona, ma i racconti sul Diez gli interessano poco. Vuole mollare. Ogni giorno si fa almeno quattro ore di treno e autobus per andare ad allenarsi, due all’andata e due al ritorno, dribblando semafori, auto e passanti. Si chiama Rodrigo Lista e oggi lavora al San Lorenzo. Anni fa imponeva al baby Gonzalez di giocare su campetti di cemento per migliorare la tecnica. Lo prendeva sottobraccio per insegnargli i movimenti. Dopo aver debuttato in prima squadra Nico gli ha regalato la maglietta.

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