Il portiere della Fiorentina Neto ha rilasciato una lunga intervista a La Nazione a firma Giampaolo Marchini. Ecco i passaggi più interessanti:
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Neto: “Tatarusanu non mi fa paura”
Il portiere a La Nazione: “Felice di rinnovare il contratto. La punizione di Pirlo…”
E’ diventato il numero 1 nella Fiorentina, ma tra venti giorni ci sono le pre-convocazioni del Brasile per il mondiale, cosa si aspetta?
«A essere sincero, proprio niente. Perchè fino ad oggi non ho parlato con nessuno e se tra 20 giorni c’è la lista, difficilmente ci sarò. Ma sono tranquillo, sto cercando di fare il meglio ogni giorno. Poi se magari l’allenatore mi darà questa possibilità sarò il primo a essere felice».
Le sembra giusto che Julio Cesar rischi di fare il titolare, pur non avendo praticamente mai giocato e che lei possa rimanere fuori dopo una stagione così?
«E’ dura fare una valutazione del genere. Deve essere l’allenatore a scegliere chi gli piace di più».
Veniamo alla Fiorentina. Come ci si sente a essere passato dall’incertezza estiva, alla certezza di primavera?
«Le incertezze sono rimaste a tutti quelli che stanno fuori al cancello (quello del centro sportivo, dove è stata realizzata l’intervista, ndr). Io ho sempre avuto fiducia in me stesso e non è mai mancata la certezza delle mie qualità. Non ho mai dubitato di quello che avrei potuto fare ed è stato questo che mi ha portato qui. Ho sempre lavorato con determinazione, curando i particolari e sono sempre uscito dal campo stando bene con me stesso, sapendo di aver fatto il massimo. E’ la cosa più importante».
E’ vero che Gonzalo ha sempre fatto il portiere insieme a lei, cioè lo ha difeso fuori e motivato nello spogliatoio, così come tutta la squadra?
«Il rapporto che ho con i miei compagni è spettacolare. Sono davvero contento di far parte di questo gruppo e non è una frase di comodo. Sono ragazzi bravi, uniti e molto umili e che sanno dove vogliono arrivare. Hanno sempre visto il lavoro e l’impegno durante la settimana. Hanno sempre visto quanto mi allenavo e probabilmente hanno anche apprezzato le mie qualità e quanto potevo dare alla squadra».
Potrebbe arrivare Tatarasanu, portiere rumeno. Le crea nuova incertezza o si sente sempre il portiere della Fiorentina di oggi e del futuro?
«Non mi interessa chi deve arrivare. Mi preoccupo di fare il mio lavoro, poi sarà la società a fare le sue scelte. Il mio ruolo e l’ obiettivo è parare al massimo in ogni allenamento e partita, crescendo ogni giorno. Voglio continuare a fare la mia strada».
La fiducia dei tifosi è aumentata...
«Dopo che ho dimostrato il mio valore. Sono veramente contento di essere riuscito a conquistare la fiducia e a cambiare il giudizio di tanti. Non è stato facile e spero di continuare così».
State parlando di rinnovo con la società?
«Quello che so è che il mio procuratore è in contatto con i dirigenti viola. Io non voglio portare il fuoco fuori, come si dice in Brasile. Se la Fiorentina ha interesse a prolungare il contratto sono contento e felice di farlo. Qui lavoro bene e sto alla grande con me stesso: ecco perchè non ci sono problemi».
Non ha mai parlato della punizione di Pirlo, può raccontare la sua versione.
«Sono sempre molto critico con me stesso, in partita e in allenamento. Detto questo, ha tirato molto bene. Ero un po’ coperto e per cercare di vedere la palla stavo con il corpo un po’ abbassato. Ho visto il pallone solo quando ha superato due uomini e me la sono trovata addosso: se stavo dieci centimetri più alto l’avrei presa. E’ dura però sapere cosa succederà mentre cerchi di veder partire il tiro. Dopo è molto più facile parlare, lo dico anche per me... Mi dispiace tantissimo perchè fa male prendere un gol così. Avrei voluto prendere quel tiro e portare a casa lo 0-0 e il passaggio del turno».
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