Norberto Murara Neto è il protagonista di un'intervista rilasciata a Ernesto Poesio per il Corriere Fiorentino. Ecco i passi salienti:
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Neto si confessa: “Il peggio è passato”
“Ringrazio soprattutto Macia. I fiorentini…” (COMMENTA)
«Sono un tipo riservato, preferisco stare zitto. So però che nel mio lavoro c'è anche il rapporto con la gente. Quindi sono qui, ma so che poi alla fine sarà il campo a contare più di tutto».
Negli ultimi due mesi è stato soprattutto un campo minato. Poi le convincenti prestazioni di Dnipro e di Roma. Che effetto le ha fatto rivedere un po' di luce?
«Credo che per ora stiamo tenendo fede alle aspettative. Le ultime due gare sono andate molto bene per quanto mi riguarda. È stato bello poter aiutare i miei compagni, mi sono stati molto vicini in questo periodo».
Macia ci ha detto che hai dato a tanti «una lezione di vita». Parole importanti...
«Non me le aspettavo e mi hanno fatto molto piacere. Chi non ha vissuto queste pressioni, non può capire come mi sento e cosa ho sofferto negli ultimi tempi. Meno male c'è anche chi mi riconosce questo, Macia mi ha aiutato tanto fin da quando è arrivato, mi ha visto lavorare, ha vissuto con me tutto quanto».
Deve essere frustrante subire almeno una rete a partita...
«Le cose vanno anche analizzate e non viste solo attraverso i numeri. Anche la rete a sfavore fa parte del calcio, poi è chiaro che dobbiamo migliorare tanto».
Neto ha da rimproverare qualcosa ai fiorentini?
«No, all'inizio è stato molto difficile perché la pressione c'è anche in Brasile, ma è diversa. Qui c'è un'altra cultura, so come la gente di Firenze vive il calcio e la Fiorentina, ma non sono i tifosi a dover cambiare siamo noi calciatori che dobbiamo adeguarci».
L'intervista completa sul Corriere Fiorentino di oggi
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