Neto è l’uomo delle scalate: per prima cosa ha dovuto risalire le gerarchie. Quattro anni fa faceva il terzo portiere alla Fiorentina, vice del vice del numero uno. A inizio novembre 2010, durante una spettacolare rovesciata in allenamento, il titolare Frey atterra sul ginocchio rendendo necessaria la terza operazione al crociato della carriera. Alla fine dello stesso mese, in una trasferta non banale di campionato (cioè contro la Juventus) il vice Boruc si allunga in una parata: sublussazione alla spalla. Alla Fiorentina serve un nuovo titolare, si apre il mercato d’inverno e Pantaleo Corvino, ex d.s. viola, vola in Brasile, dove aveva già pescato Matos e preso appunti su Felipe Melo. La bottega dell’Atletico Paranaense ha merce carissima, per stile può essere paragonata al negozio Udinese: Neto è un giovanissimo titolare, Corvino lo convince con la promessa di un futuro da big viola e un contratto da 400 mila euro.
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Neto, da brocco ad eroe. La scalata iniziò fermando Marchisio
Neto è l’uomo delle scalate: per prima cosa ha dovuto risalire le gerarchie. Quattro anni fa faceva il terzo portiere alla Fiorentina, vice del vice del numero uno. A inizio …
Trionfo Neto è poi dovuto ripartire dai suoi stessi errori: finirà quella stagione in panchina (lo stop di Boruc si rivela meno serio del previsto), e inizierà a sedere anche i due campionati successivi, ancora riserva di Boruc e poi di Viviano. Nell’estate del 2013 gli affidano la porta ma dimentica di chiuderla: trema a fine agosto contro il Grasshopper (retropassaggio horror sul piede di Ben Khalifa, gol), e si ripete a fine settembre quando è maldestro complice del colpo Gobbi, che in Fiorentina-Parma fa 2-2 nel recupero. La curva che lo fischia e ne invoca un sostituto lo porterà poi in trionfo: nel ritorno della semifinale di coppa Italia contro l’Udinese compie un miracolo su Muriel. Neto, uomo di fede, è ora beatificato: «In questi anni difficili mi ha aiutato la mia ragazza Maira. Senza di lei mi sarei buttato dalla finestra». La Fiorentina è in finale, i compagni lo lodano e lo stadio lo invoca. Altri prodigi lo porteranno a infrangere una serie di record di imbattibilità viola. Ah, ha scalata era iniziata il 20 ottobre 2013: aveva stoppato Marchisio e permesso il triplo show di Pepito. Si, era Fiorentina-Juventus.
La Gazzetta dello Sport
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