Lo spettro di Julio Cesar si allontana. Norberto Neto si sta guadagnando con i fatti la maglia con il numero 1 stampato sulla schiena. Nei corridoi del ‘Franchi’ a fine gara Giovanni Galli annuiva, quando alcuni addetti ai lavori sostenevano che su questa vittoria c’è anche la firma del portiere brasiliano. E se lo dice uno che del mestiere è un fine conoscitore, bisogna credergli. Ma non ditelo a Pradè o Montella che in tempi non sospetti avevano giurato sulle qualità di Neto. (...)
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Neto chiude la porta e ora sogna il Mondiale
Lo spettro di Julio Cesar si allontana. Norberto Neto si sta guadagnando con i fatti la maglia con il numero 1 stampato sulla schiena. Nei corridoi del ‘Franchi’ a fine …
Qui di cupo non c’è più neanche l’umore dei tifosi che hanno iniziato ad apprezzare le qualità di Neto, mai sopra le righe, forse timido all’eccesso come lo descrive chi lo incrocia tutti i giorni. Ma non scambiate la timidezza con l’essere impacciato, perchè su quella parabola velenosa di Pirlo si è dispimpegnato con personalità. Come su Marchisio che ha cercato di metterlo a sedere, invece lui è rimasto in piedi occupando più spazio possibile con il corpo e disinnescando il pallone del possibile 0-3. Sarebbe stato il tracollo. Insomma, con il passare delle partite la sicurezza e la consapevolezza dei propri mezzi stanno screscendo. La fiducia, invece, dei compagni non è mai mancata. Emblematico, in questo senso, l’abbraccio finale tra Neto e Rossi. Piccoli dettagli che sono alla base di una grande squadra. E ieri la Fiorentina lo è stata, come il suo portiere che vede un pochino più vicina una convocazione in nazionale. Il Brasile chiama...
La Nazione
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