Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo per la Fiorentina salva che i tifosi assistono ad una società viola che brancola nel buio, che si ritrova in mezzo al mare a navigare a vista per quanto riguarda il futuro. Per i tifosi e la piazza fiorentina, che aspettano a gloria una «rivoluzione», una partenza da dimenticare. Infatti, la decisione da parte dell’ex dirigente dell’Inter, rafforza ancora di più nel tifoso i dubbi verso una dirigenza non ritenuta all’altezza.
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Nazione: viaggio tra i sostenitori viola
A Firenze si continua a ripetere una sola domanda: che ne sarà della Fiorentina?
Che si tratti di questioni legate allo staff che Oriali avrebbe voluto portare con sé in questa nuova avventura, oppure ad aspetti di autonomia decisionale, resta il fatto che, a campionato ormai finito, la Fiorentina si ritrova ancora ferma. Naturale che la domanda più ricorrente, che martella ogni giorno, ventiquattro ore su ventiquattro il tifoso è: che ne sarà della Fiorentina? Risposta quanto mai difficile. Però il tempo stringe. Questo immobilismo preoccupa. Senza dimenticare che, in questa situazione s’inserisce la questione riguardante il nuovo allenatore. Nomi tanti (trai quali Dunga, Zeman e Reja) ma di certezze nemmeno l’ombra.
Dopo aver fatto intendere in maniera chiara il loro pensiero su un possibile ritorno di Claudio Ranieri, a sentire i tifosi c’è solo un nome che riaccenderebbe gli entusiasmi, ed è quello di Zeman. L’allenatore boemo è stato citato anche su uno striscione affisso sulle cancellate del «Franchi» che recitava: «Andrea regalaci un sogno: Zdenek Zeman!». Per quanto riguarda il direttore sportivo, la rosa di nomi si assottiglia sempre di più. Si fanno i nomi di Lo Monaco, Sartori, Carboni e Delli Carri. I tifosi propendono per i primi due.
Lorenzo Matteucci - la Nazione
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