Totò? Bell’amico. Se ieri sera Di Natale avesse fatto la valigia e fosse salito in aereo con Montella, a quest’ora il novanta per cento dei problemi della Fiorentina sarebbero già risolti. Invece eccoci qua in pieno dibattito, a sviscerare un’altra domenica da punching ball, piena di dubbi e di lividi. Dunque, i viola tornano da Udine con tre gol sulla schiena e uno solo all’attivo, quello segnato dall’infallibile Gonzalo di testa su punizione pennellata di Borja Valero (anche se per le statistiche si tratta di autogol del portiere Brkic). Stavolta il vantaggio momentaneo non ha illuso nessuno perché si è capito subito che la squadra di Montella non era brillante e sicura di sé come al solito, infatti durante il primo tempo non ha creato 7-8 occasioni come con il Pescara ma meno della metà e solo una, quella del solito Borja Valero, davvero in grado di far tremare l’Udinese.
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Nazione: Un calo di tono fisiologico
Totò? Bell’amico. Se ieri sera Di Natale avesse fatto la valigia e fosse salito in aereo con Montella, a quest’ora il novanta per cento dei problemi della Fiorentina sarebbero già …
E come con il Pescara, ha pagato i suoi errori subendo il pari. L’unica differenza è che la sconfitta è arrivata per un rigore molto dubbio, perchè l’entrata di Migliaccio su Domizzi non si può considerare un esempio di stile ma da qui a concedere la massima punizione ce ne corre (fra l’altro con giocatori friulani in fuorigioco); per un gol in fuorigioco, sempre dell’amico Totò; e per una papera megagalattica di Neto sul tiro da fuori di Muriel. Tutto questo nel momento migliore della Fiorentina, che nella ripresa è salita di tono e stava esercitando un netto predominio sul piano del gioco. Pescara e Udinese confermano che la Fiorentina è leggermente calata di tono rispetto alla fine del girone d’andata ma è un calo fisiologico che, in momenti diversi della stagione, accusano più o meno tutte le squadre.
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Laura Alari - La Nazione
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