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Nazione: La Fiorentina dura 60 minuti

Restano zero i punti in trasferta nel 2013 e la partita scivola di mano alla Fiorentina in modo frustrante, mentre Montella a bordo campo mostra un’impassibilità inspiegabile di fronte alla …

Redazione VN

Restano zero i punti in trasferta nel 2013 e la partita scivola di mano alla Fiorentina in modo frustrante, mentre Montella a bordo campo mostra un’impassibilità inspiegabile di fronte alla crisi fisica della squadra. Il vantaggio di Ljajic viene così risucchiato nel secondo tempo da un Bologna pieno di volontà e con Diamanti assatanato, mentre la maggiore classe viola sparisce per consunzione fisica. Dal quarto d’ora della ripresa sembra evidente a tutti che bisognerebbe cambiare qualcosa, ma la Fiorentina resta la stessa e perde dopo essere stata in vantaggio, quarta sconfitta consecutiva in trasferta. Montella alla fine scuote la testa, ma il ritardo dei cambi (Sissoko all’83 per Ljajic, due attaccanti dentro negli ultimi cinque minuti, per rimediare dopo lo svantaggio) lascia spazio a molti interrogativi. L’errore di Toni nel finale _ lui da lì non sbaglia mai _ è la beffa che peggiora la situazione complicando anche la vita a chi deve spiegare l’involuzione della squadra dopo la strapitosa partita contro l’Inter.

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Bilancio positivo dopo un tempo, anche se è leggermente inquietante la disinvoltura con cui la difesa gestisce alcune situazioni pericolose. Il pareggio di Motta, fin lì il peggiore in campo, arriva al 12’ del secondo tempo certificando la cattiva disposizione dei viola, che si lasciando sorprendere da una palla inattiva calciata da Diamanti e non coprono sul difensore che è troppo libero per sbagliare di testa da un passo. Da qui il Bologna cerca di prendere campo e ci riesce, Pioli cambia tre giocatori per dare più freschezza alla squadra, mentre Montella guarda i panchinari viola che si allenano senza prendere decisioni, limitandosi a invertire le posizioni di Ljajic e Cuadrado sulle faasce. La squadra sembra appannata fisicamente e subisce più di quando istintivamente vorrebbe, perché qualche bella azione di prima riesce in modo compiaciuto a costruirla. Viviano rischia su due tiri pericolosi di Taider e Christodoupolous. Che poi, dopo un’azione insistita di Diamanti e due errori in area, trova il secondo gol con il greco dal nome chilometrico. Montella a quel punto decide di cambiare e decide di imbottire la Fiorentina di attaccanti. Ma è troppo tardi e neanche Toni riesce a rattoppare la sconfitta.

Angelo Giorgetti - La Nazione