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Nazione: il nuovo Franchi in una tesi di laurea

Economicamente sostenibile, non invasivo e dai tempi di realizzazione esigui. Lo stadio della Fiorentina torna a far parlare di sé e lo fa attraverso una tesi di laurea di una studentessa …

Redazione VN

Economicamente sostenibile, non invasivo e dai tempi di realizzazione esigui. Lo stadio della Fiorentina torna a far parlare di sé e lo fa attraverso una tesi di laurea di una studentessa di architettura, che ha messo a punto un progetto per la copertura del Franchi. Un’ipotesi fatta propria dalla Lista Galli e da Fratelli d’Italia che ieri, insieme alla neo dottoressa Camilla Ammannati, hanno presentato alla città quest’idea. Va ricordato che già un mese fa, in occasione della trasferta di Europa League con il Dnipro, l’amministratore delegato Sandro Mencucci aveva paventato la possibilità di una ristrutturazione del Franchi, in alternativa alla costruzione di un nuovo impianto, nell’area Mercafir.

Il problema del capolavoro architettonico realizzato nel 1931 dall’ingegner Nervi, ieri come oggi, è rappresentato dal vincolo della Sovrintendenza. Lo stadio infatti è considerato monumento nazionale. Per questo motivo i progetti di ammodernamento devono inevitabilmente tenere conto della struttura originale, che può essere leggermente modificata, ma non stravolta. Da questo punto è partita Camilla nella sua tesi, che verte sulla copertura di tutto lo stadio (tranne le aree dei due parterre), grazie a dei pannelli in policarbonato alveolato rinforzato, ancorati all’esterno della struttura esistente, in equilibrio con i pilastri già esistenti. Ottocento metri quadrati di copertura modulare sorretta da una struttura leggera in acciaio e assemblata a secco.

«Era fondamentale che la torre di maratona e le scale elicoidali non venissero toccate — ha sottolineato Camilla Ammannati —. Ho messo a punto un progetto che possa garantire gli spettatori in caso di pioggia, forte vento e neve». Secondo i primi calcoli che, ovviamente, andranno approfonditi, questa copertura dovrebbe avere un costo che si aggira tra i dieci ed i quindici milioni e tempi di realizzazione non superiori ai dodici mesi. «In questi ultimi quattro anni — affermano Francesco Torselli, Giovanni Galli e Marco Semplici — troppe volte il sindaco ha giocato al rialzo con promesse e slogan. Oggi abbiamo dimostrato di avere idee più concrete delle sue, presentando un progetto che, se Palazzo Vecchio vorrà, potrebbe regalare ai fiorentini uno stadio, bello e funzionale. Ovviamente a patto di trovare sponsor esterni che finanzino interamente questa idea, che non deve costare un centesimo al contribuente».

La Nazione