Borja alto fra le linee fu una bella idea, il Genoa dopo tredici giorni sta ancora cercando di capirla, sicché la tentazione sarebbe quella di ripresentarsi con lo stesso modulo anche domani: quattro in difesa, tre a centrocampo con Ambrosini, lo spagnolo magro a far saltare i nervi sulla trequarti, più Rossi-Gomez in avanti. Un nuovo equilibrio senza gli esterni di raccordo — più lavoro per i terzini — con inneschi variati per la coppia di lusso. Tutto funzionò benissimo. Il problema, chiamiamolo così, è Cuadrado: ma nessun allenatore lo lascerebbe mai fuori, figuriamoci Montella che l’ha voluto e si augura che non diventi troppo bravo per non vederselo scippare da qualche mega club con gli Arabi riccastri in canna. Cuadrado è tornato e allora benvenuto, un posto per lui si troverà.
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Nazione: Cuadrado accende il turbo
Nessun allenatore lascerebbe fuori il colombiano e allora…
L’ideae è quella di farlo giocare più basso, consegnandogli la fascia destra partendo da dietro: un’ipotesi disegnata sulla lavagna in estate, variante del 3-5-2 preso come modulo di riferimento e sviluppato con gli aggiustamenti del caso (...).
Cuadrado è un titolare che può diventare alternativa in più ruoli. Quello un po’ limitativo di terzino gli starebbe probabilmente stretto (anche se nel Lecce era utilizzato spesso come esterno basso), ma come direbbe Montella affilando lo sguardo ampio dello chef, «non sono pochi metri che fanno la differenza tra un modulo e l’altro». Nel caso di Cuadrado cambierebbero però i diritti e i doveri in difesa, con tutte le incombenze relative contro il Cagliari che gioca con un trequartista e due punte. L’importante à che sia tornato e riaccenda il turbo. Partendo dalla difesa, dalla metà campo o davanti si vedrà.
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