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Nazione: Chiesa e Berna, i buoni del tesoro. La strategia per trattenerli

Chiesa e Bernardeschi ingolosiscono il calcio italiano ed europeo, ma la Fiorentina è in una posizione di forza

Redazione VN

Due miniere di calcio scoperte e transennate, due giovani che ingolosiscono il calcio: uno in rampa da un pezzo (Bernardeschi) e l’altro in crescita esponenziale con una rapidità che continua a sorprendere, sempre di più, per la completezza del repertorio e un carattere vitaminizzato rispetto alla giovane età (Chiesa). I due Federichi sono il presente della Fiorentina, per il futuro bisognerà attrezzarsi e vedremo in che modo la Fiorentina sta pensando di muoversi. Niente dovrà essere trascurato.

Chiesa ha appena rinnovato il contratto fino al 2021, la cifra base non è top e neanche medioalta, ma i bonus collegati potranno renderla appetibile assai. Chiesa ha firmato il contratto senza l’assistenza di un procuratore, accompagnato solo da suo babbo Enrico. Lui, che un po’ di pallone se ne intende, ha detto più o meno questo al figlio, mentre lo vedeva firmare il primo, vero contratto da professionista: guarda che se non giocherai almeno 300 partite in serie A non potrai dire di essere stato un bravo calciatore. Quindi: resta parecchio con i piedi per terra, sempre.

Quella di Bernardeschi è una storia diversa, il contratto fino al 2019 è un ombrello che riparerà la Fiorentina fino a quando il feeling resterà in sintonia: per ora davvero tutto ok, le eventuali ’follìe estive’ non possono essere prevedibili e visto il livello delle cifre che girano – a cominciare da quelle cinesi – è difficile esporsi. La società viola e il procuratore del giocatore (l’avvocato Giuseppe Bozzo) non hanno mai parlato di clausole per blindare il contratto; in realtà una clausola può essere considerata il ’cartellino del prezzo’, la cifra per la quale il giocatore potrebbe partire, e allora la domanda è questa: quanto vale Bernardeschi? Ne parleranno insieme Corvino e Bozzo, ma non ora.

Angelo Giorgetti - La Nazione