Vi proponiamo una parte dell'analisi, a firma Matteo Magrini su la Repubblica, di quello che potrebbe essere Carpi-Fiorentina. Il resto dell'articolo, nel quotidiano in edicola.
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Muscoli, barricate, ripartenze. Il rischio è una partita brutta
L'analisi de la Repubblica di quello che potrebbe essere Carpi-Fiorentina
Il rischio è che venga fuori una partita brutta. Ma parecchio brutta. Corsa, muscoli, grinta, difesa e contropiede. Il Carpi gioca così e la Fiorentina, fino ad oggi, non ha certo incantato. Anzi. Se si esclude la gara col Milan e il primo tempo di Torino anche i viola hanno giocato spesso in maniera simile. Eppure, oggi, dovranno cambiare atteggiamento. Del resto non saranno certo gli uomini di Castori a prendere l’iniziativa. Il compito di fare la gara spetterà ai viola. Serviranno ritmo, velocità, idee e pazienza. Tanta pazienza. Perché se lasci spazi, Matos e compagni sanno far male. Per questo, già ieri (ma lo aveva già fatto a caldo dopo la sconfitta col Basilea) Paulo Sousa ha battuto con insistenza sul tasto del possesso palla. «Voglio che la mia squadra recuperi il pallone il prima possibile per poi tenerla». Il concetto (in teoria) è chiaro. E semplice. Linea difensiva alta, pressing super offensivo, per poi colpire. Il nodo sta tutto qua. Riuscire (per dirla con le parole del portoghese) a «non abbassare i blocchi». Perché se ti difendi sul limite della tua area di rigore, diventa dura ripartire. Meglio, se possibile, rubar palla nella metà campo avversaria. Soltanto in quel modo puoi pensare di sorprendere. E magari di verticalizzare subito.
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