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Morte Morosini, sequestrati i defibrillatori dell’ambulanza

«Solo Gesù poteva metterci la mano». Aldo Spinelli, presidente del Livorno, ricorda e piange. Le indagini scattate dopo la morte di Piermario Morosini hanno subito una ulteriore accelerazione ma tirano …

Redazione VN

«Solo Gesù poteva metterci la mano». Aldo Spinelli, presidente del Livorno, ricorda e piange. Le indagini scattate dopo la morte di Piermario Morosini hanno subito una ulteriore accelerazione ma tirano in ballo anche il medico dei toscani, Manlio Porcellini.

Interrogatori

Ieri, infatti, è stato ascoltato l'infermiere Marco Di Francesco, che già domenica sera, a Rete8, aveva dato la sua versione dei primi soccorsi ricevuti da Morosini, appena svenuto sul campo di gara. Di Francesco ha confermato come sia stato il medico del Livorno a chiedere che non venisse usato il defibrillatore. Ieri sono stati ascoltati anche il medico del Pescara e il massaggiatore.

Scioccato

Il medico del Livorno, 59 anni di cui 20 al fianco del club, non rilascia dichiarazioni. A chi gli è vicino ha solo ammesso: «Aspetto che gli inquirenti mi interroghino e darò la vera versione dei fatti». E' rimasto talmente scioccato sabato sera piangeva al telefono con Livorno: «M'è morto tra le braccia, capite?» da non sentirsela di partecipare all'ultimo saluto della città a Piermario. Il presidente si commuove. «Non capisco come si possa buttare la croce su chi aveva a cuore la vita di Piermario. Aspettiamo che i giudici ascoltino il nostro medico e lo staff. A me hanno assicurato che non s'è vista ombra di defibrillatore, sia Porcellini sia gli altri». Comunque la Digos ieri ha sequestrato i due defibrillatori dell'ambulanza e della Croce Rossa in servizio allo stadio, probabilmente per compiere accertamenti tecnici sulle loro memorie. (...)

La Gazzetta dello Sport