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Morte di Ciro Esposito, nuove prove su De Santis

E’ positivo lo stub sulla mano sinistra di Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso arrestato con l’ipotesi di omicidio volontario per la morte di Ciro Esposito dopo gli scontri che lo …

Redazione VN

E’ positivo lo stub sulla mano sinistra di Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso arrestato con l’ipotesi di omicidio volontario per la morte di Ciro Esposito dopo gli scontri che lo scorso 3 maggio hanno preceduto la partita tra Napoli e Fiorentina. Presumibilmente l’ultrà ha sparato con la mano sinistra, come scrive stamattina Il Messaggero. Il test per verificare se siano rimaste tracce di polvere da sparo ha dato un risultato completo e positivo, contrariamente all’esame eseguito sulla destra, che non aveva rilevato la presenza di tutte e tre le componenti richieste dall’accertamento - bario, antimonio e alluminio - dando solo una positività parziale. Bisognerà ora verificare se il tifoso sia mancino o ambidestro ma, secondo i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio De Santis, al momento dello sparo avrebbe indossato i guanti: un’abitudine del tifoso, come risulta da tutti i vecchi video esaminati dalla Digos. Un’accortezza che evita di lasciare impronte ma non protegge le mani dai residui di polvere da sparo. E del resto, un paio di guanti sono stati ritrovati e repertati subito dopo i fatti e adesso sono all’esame degli esperti del Ris. Non si conosce il risultato delle analisi sui guanti repertati, che De Santis avrebbe indossato. Se gli accertamenti dessero esito positivo, rilevando tracce biologiche riconducibili all’ultrà, e anche l’esame dello stub confermasse la tesi della procura, forte delle tracce di polvere da sparo ritrovate sulla mano sinistra del tifoso, si rafforzerebbe con nuove prove. A carico di De Santis c’è anche la voce registrata della vittima che, prima di morire, ha riconosciuto e l’indagato come l’uomo che gli ha sparato. Oltre alle testimonianze. Intanto vanno avanti gli accertamenti per identificare le quattro persone che erano con De Santis durante l’aggressione al pullman dei napoletani. In quattro sono finiti sul registro degli indagati con l’ipotesi di concorso in omicidio volontario, ma il materiale sequestrato dalla Digos durante le perquisizioni di luglio, ancora all’esame degli inquirenti, non ha finora fornito elementi probatori sufficienti.

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