La sua frase detta in privato ad Andrea Della Valle era diventata un tormentone: "Non posso vedere Nocerino che gioca al Camp Nou mentre io sto qui". Parole firmate Riccardo Montolivo all'inizio della scorsa stagione e ieri il capitano della Fiorentina ha potuto realizzare il suo sogno giocando proprio in casa del Barcellona. Ma è finita malissimo con l'umiliante 4-0 subito e conseguente eliminazione dalla Champions. Così La Gazzetta dello Sport analizza il confronto tra il centrocampo dei blaugrana e quello rossonero:
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Montolivo, dal sogno all’incubo: “Schiacciato dal tiqui-taca”
La sua frase detta in privato ad Andrea Della Valle era diventata un tormentone: “Non posso vedere Nocerino che gioca al Camp Nou mentre io sto qui”. Parole firmate Riccardo …
Vogliamo parlare di quello che hanno combinato, in mezzo al campo, Xavi e Iniesta (144 tocchi il primo, 117 il secondo), ben supportati da Busquets? Vogliamo riguardare il tiqui-taca dei blaugrana, quella fitta ragnatela di passaggi che irretisce gli avversari e li imbambola? Sono 972 i palloni giocati dai blaugrana contro i 610 del Milan. Ma ciò stupisce è la percentuale di passaggi utili: 87,6 per cento. (...)
E il Milan? Soffre, boccheggia. Ma, va sottolineato, più che demerito dei rossoneri è merito del Barcellona. I catalani pressano altissimi, recuperano il pallone nella metà campo avversaria e non lasciano spazio ai milanisti per uscire dalla tana. (...) Il Milan, invece, non è mai riuscito a costruire qualcosa di veramente pericoloso (a parte il palo di Niang), perché Montolivo è rimasto schiacciato in zona arretrata: 84 i tocchi del regista rossonero, 3 lanci, ma pochi passaggi (40, 32 giusti e 8 sbagliati). A testimonianza delle difficoltà milaniste ci sono i tanti palloni persi: addirittura 88. E Montolivo è quello che più spesso ha lasciato la sfera agli avversari: 17 errori. D'altronde si sa che il giro-palla del Barcellona manda in crisi i centrocampisti nemici, li costringe a rincorrere e a rinculare. Montolivo, schierato sul centrosinistra, doveva occuparsi soprattutto di Xavi, ma non l'ha mai visto. Il problema è che per fronteggiare adeguatamente i blaugrana si deve giocare «da squadra», muoversi in modo compatto, tenere le linee corte. Il Milan ha fallito l'impresa, ma obiettivamente contro questo Barcellona c'era poco da fare.
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