Il problema adesso è riattaccare i sorrisi sulle facce di tutti: giocatori, dirigenti, tifosi. Alla domenica nera è seguito un lunedì moscissimo, uno di quei giorni che ti prende la malinconia perché tra ingiustizie e sfortuna sembra che abbiano deciso di rovinarti la stagione fin da subito. Ma se delle questioni arbitrali se ne dovrà occupare la società nelle sedi opportune, la verità è che questo senso di frustrazione imprevisto va scrollato di dosso subito per tenere botta in attesa dei rientri di Cuadrado e Gomez. E’ chiaro che adesso Montella dovrà rivedere il suo concetto di squadra. Questo, paradossalmente, più per l’assenza del colombiano (tre settimane) che dell’attaccante tedesco (6/7 settimane), anche se trovare il partner giusto per Rossi non sarà uno scherzo.
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Repubblica: Montella torna al modulo di Genova
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Ma intanto c’è un discorso relativo al modulo. E, per fortuna, c’è l’esperienza di Genova a dare una mano a Montella.
In quella partita, assente Cuadrado, il tecnico della Fiorentina cambiò le carte in tavola puntando per la prima volta su un 4-3-1-2: rombo a centrocampo con Borja Valero dietro alle due punte. Questa idea funzionò alla grande: Genoa asfaltato e tre punti facili. Tra l’altro, anche col Cagliari, una volta compreso che Joaquin faticava a coprire la fascia e a trovare spunti decenti, Montella ha scommesso di nuovo su quella formula, trovando il gol proprio col centrocampista spagnolo, che d’altra parte, prima di trasformarsi in uomo a tutto campo, aveva giocato a lungo proprio in quel ruolo.
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