Sul Corriere Fiorentino si parla delle analogie tra Vincenzo Montella e Cesare Prandelli. La parola a due grandi esperti, come Antonio Di Gennaro e Giovanni Galeone, ecco cosa pensano su questo paragone.
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Montella studia Prandelli
Analogie tra i due. I pareri di Di Gennaro e Galeone
DI GENNARO – «Il primo Prandelli mi ricorda il Montella attuale — commenta — tutti e due infatti venivano da una rivoluzione estiva: ci vuole temperamento e idee per far funzionare tutto e subito. Devo dire che Vincenzo sta andando anche oltre quello che fece Cesare. Questa Fiorentina ha già preso gli applausi di tutti e questo è un aspetto ben più importante dei punti in classifica. In campo curano anche i più piccoli particolari, cercano di imporre il gioco e vogliono la vittoria anche contro avversari più forti. La Fiorentina dei 31 gol di Toni però spesso saltava il centrocampo, facendo affidamento alla stazza del suo centravanti. Questa invece si avvicina alla porta sempre palla a terra. Ed è un bel vedere. Montella meglio di Prandelli? Calma, Cesare ha fatto 4-5 anni stupendi, risolvendo situazioni complicatissime come le penalizzazioni di Calciopoli. Montella ha tutto per imitarlo e magari anche superarlo, ma ancora è troppo poco tempo che è salito alla ribalta. La fortuna di Vincenzo è essere saggio già da così giovane: non si è montato la testa e anzi usa la sua furbizia per migliorarsi. In questo è molto simile a Prandelli, che pure è più pacato e forse più dolce con la gente. Io che li conosco comunque sottolineo l'etica di entrambi: i Della Valle con il loro stile e il loro fair-play, non potevano fare scelta più azzeccata».
GALEONE – «Montella è uno dei pochi allenatori italiani che ricerca il gioco prima ancora del risultato. Per me è il miglior tecnico emergente che abbiamo nel nostro calcio. Il possesso palla è il modo più bello che ci sia per giocare una partita. Vincenzo lo conosco da quando faceva i primi gol e tutti lo consideravano un predestinato. I viola con lui punteranno in alto. Prandelli? In Nazionale prova a far possesso palla, ma non sempre ci riesce. Devo dire invece che i migliori risultati Cesare li ha ottenuti sfruttando Adriano e Mutu al Parma e Toni o Gilardino a Firenze. Per lui il centravanti è quasi essenziale, Vincenzo invece ha più feeling con l'estetica del gioco. Per questo mi piace molto. Prandelli però legge ancora meglio le partite, la Fiorentina che ho visto quest'anno qualche volta avrebbe avuto bisogno di qualche cambio di modulo nei secondi tempi. Le differenze caratteriali? È giusto non vendere fumo, apprezzo l'approccio di Vincenzo. Pane al pane, vino al vino. Il resto lo dice il campo. Entrambi comunque hanno personalità, cultura e motivazioni. Credo che Firenze potrà tornare a divertirsi per molto tempo. Dico di più: rispetto a Prandelli, Montella potrà avere un rapporto migliore anche coi giocatori. Ha ancora la loro mentalità, è furbo e sa come motivarli. Andrà lontano».
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