Riemerso a sorpresa dal pochissimo che gli ha concesso questa stagione, Joaquin s'è ritrovato nel nuovo modulo a gestire la fascia destra: un pascolo teoricamente da sorvegliare anche se l'avversario diretto (Agostini, classe 1979) ha avuto momenti più dinamici qualche anno fa. Resta il fatto che lo spazio da tenere d'occhio era parecchio, con il contributo di Mati a centrocampo e Savic in difesa. Joaquin se l'è cavata abbastanza aggiungendo in certe fasi una dose superflua di eleganza nei contrasti, ma un esterno d'attacco non può improvvisamente trasformarsi in un tuttologo sulla fascia (considerato anche il suo periodo di inattività agonistica).
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Montella ha cambiato la squadra. Senza dirlo ai giocatori
Riemerso a sorpresa dal pochissimo che gli ha concesso questa stagione, Joaquin s’è ritrovato nel nuovo modulo a gestire la fascia destra: un pascolo teoricamente da sorvegliare anche se l’avversario diretto …
Qui entra in gioco Montella, che ha nascosto la sua idea anche alla squadra (per timore che qualcuno spifferasse la scelta ai cronisti). Premesso che il brevetto di far scivolare Joaquin a destra spostando Cuadrado centrale è per ora meno commerciabile della Coca Cola, va riconosciuta all'allenatore viola la protezione del segreto industriale per nascondere le novità grandi o piccole. A tutti compresa la squadra (come ha ammesso poi l'allenatore). Gli allenamenti sbirciati in settimana contengono perciò molte trappole, compresa quella di far giocare Ilicic accanto a Gomez. Esche per far riportare informazioni sbagliate.
Degenerazioni da allenatori? Lo stesso Mourinho, come è stato riportato nel libro uscito da poco in Spagna, ebbe una crisi di nervi nello spogliatoio del Real accusando i propri giocatori di rivelare in anticipo la formazione. Pianto a dirotto, pedate alle bottigliette d'acqua e offese contro le spie. Facendo le debite proporzioni, la sorpresa di Joaquin a destra con Cuadrado punta quasi centrale è stata la vittoria di Montella: non sarà la formula della felicità, ma il gruppo è senza spifferi. La vittoria poi aiuta, insieme al ritorno al modulo che sembra sostenere più degli altri le fragilità di qualche prima firma con minore fantasia rispetto ai tempi migliori.
Angelo Giorgetti - La Nazione
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