Quando l'allenatore comunica la formazione, tra i giocatori c'è sempre un po' d'emozione. Come quando il professore decideva di interrogare, scorrendo il registro con l'indice. Per alcuni giocatori viola, però, quell'emozione non esiste. Perché la maglia da titolare è tatuata sulla loro pelle. Il ballottaggio non c'è, i dubbi svaniscono. Solo squalifiche e infortuni possono mutare le cose. Non certo la considerazione o le scelte di Montella. Almeno non adesso.
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Montella ha 4 moschettieri di cui non può fare a meno
Ma c’è un ruolo senza padroni. E il numero 11 ha tanti significati
Uno per uno
Ogni reparto ha un intoccabile, ogni intoccabile ha un compito: rimanere tale. Aiutando la squadra per aiutare se stessi. Sono 4 i giocatori sempre titolari nelle prime 7 gare di campionato. Un portiere, Viviano, un difensore, Roncaglia. E ancora un centrocampista, Borja Valero, e un attaccante: Jovetic . Sette su sette, niente deroghe. Con la prospettiva, domenica a Verona, di allungare la serie a 8. Perché di gente come loro Montella non può fare a meno. C'è di più. Dei 630 minuti a disposizione, escludendo i recuperi, Viviano e Roncaglia hanno fatto l'en plein. Borja Valero sconta la sostituzione di Milano (all'82' ndr), attestandosi a 622. A Jovetic sono stati risparmiati i tre minuti finali contro la Juventus.
Undici
Numero magico e indicativo. Perché sono appunto i minuti non giocati dal quartetto dei sempre presenti in tutto il campionato. Un'inezia. A vederla da un altro lato, 11 sono anche gli uomini in campo, i punti della Viola in classifica, e i metri che separano il dischetto del rigore dalla linea di porta. Anche se sembrano molti di più per Jovetic, che ne ha sbagliati tre in pochi mesi. Ma questa è un'altra storia. Più interessante un altro aspetto. I magnifici quattro avrebbero potuto tranquillamente essere sei. Solo una contrattura ha impedito a Pizarro di eguagliare Viviano e Roncaglia, facendogli saltare la gara col Bologna. Il rosso rimediato da Gonzalo Rodriguez con l'Inter ha tolto dal conteggio i 28 minuti rimanenti di quella sfida oltre ai 90 successivi.
Rotazione
I numeri confermano le sensazioni del campo. Il ruolo di punta accanto a JoJo non ha padroni. Con i suoi 272 minuti Ljajic è il «titolare meno titolare» della squadra. Il serbo ha collezionato anche due gare da zero secondi in campo (contro Parma e Bologna). Ci sono poi tre esterni per due posti. La riserva, Cassani, ha giocato 237 minuti. Il vuoto lasciato dall'infortunio di Aquilani, infine, ha permesso all'outsider Romulo di rimanere in campo 372 primi. Lo insegue Mati Fernandez a 240'.
Giovanni Sardelli - La Gazzetta dello Sport
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