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Montella e Guardiola: giocatori diversi, tecnici simili

Idee in comune, atteggiamenti uguali (anche fuori dal campo)

Redazione VN

Da giocatori vedevano il calcio con occhi diversi. Guardiola era l'uomo che proponeva idee e geometrie; Montella era il killer dentro l'area di rigore avversaria. Artisti ma di generi diversi. Da allenatori, invece, parlano la stessa lingua. Sia chiaro, Pep è anni luce avanti rispetto all'Aeroplanino. Ha vinto tutto con un progetto ammirato in ogni angolo del pianeta pallone. Il suo Barcellona è stato ed è oggetto di infiniti tentativi di imitazione. Ma, come la Gioconda, l'originale resterà un pezzo unico. Guardiola è un «marchio» e tra pochi mesi tornerà in panchina per costruire un'altra favola. Vincenzo, invece, è appena partito ma il modo di insegnare calcio è lo stesso.

Blaugrana e rossazzurri Ricordate il Catania dello scorso campionato? Era considerata la squadra più divertente del campionato. Un modello di riferimento per qualità e voglia di attaccare sempre e comunque. Senza mai preoccuparsi del «nome» dell'avversario. Montella ha riproposto la stessa filosofia alla guida della Fiorentina. Ha preso diciotto giocatori nuovi, diversi per cultura calcistica, lingua, età e li ha trasformati in una «squadra» proponendo loro una sfida comune: vincere, divertendo. Beh, l'operazione è andata addirittura oltre le più rosee aspettative. Jovetic e compagni sono terzi in classifica e in piena lotta per la Champions. Tra l'altro, con una campagna acquisti chiusa con un utile di dieci milioni. Montella ha messo la qualità al potere. Questa Fiorentina che ha fatto innamorare il calcio italiano trascorre poche ore la settimana in palestra, ha utilizzato a tempo pieno il pallone fin dal primo allenamento e ha scelto di non investire su mediani-incontristi.

Piedi nobili Dal portiere, a Jovetic, passando per Gonzalo Rodriguez, Pizarro, Aquilani, Borja Valero e Cuadrado tutti hanno nei piedi i carati di nobiltà per giocare palla a terra, alternando il possesso a improvvise verticalizzazioni. Idee nuove che sono oggetto di studio da parte di tanti allenatori. Anche stranieri. Guardiola resta unico e, probabilmente inimitabile, ma questo Montella ha molti punti in comune con il tecnico spagnolo. 

Punti di contatto Anche fuori dal campo. Avete visto con quale eleganza si disimpegna davanti alle telecamere? Mai una parola o un gesto fuori posto. Il calcio italiano ha il suo piccolo Guardiola e la Fiorentina, anche grazie all'Aeroplanino, sventola orgogliosa la «bandiera» di squadra simpatia del campionato.

La Gazzetta dello Sport