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Montella campione di normalità

Miha si presentò con molte promesse, Rossi era impaurito dal tanto affetto

Redazione VN

Tre presentazioni di allenatori. Nel giro di due anni. Quattro se contiamo quella di Guerini, che però è stato chiamato nell’emergenza e soltanto per due partite. E allora, Vincenzo Montella, arriva dopo Mihajlovic e Delio Rossi. La presentazione del serbo fu di quelle pirotecniche. Al fianco di Corvino, promesse su promesse, traguardi altissimi e una bella faccia tosta. Ricordiamo tutti purtroppo come andò a finire. Ci fu anche l’abbraccio con i tifosi, presenti al «Franchi» e per i primi autografi. Una presentazione sicuramente dai contenuti forti, che forse sorprese anche la stessa società gigliata. Molto più impaurito dal tanto affetto, invece Delio Rossi. Che arrivò a Firenze come salvatore della patria dopo l’addio di Sinisa. Tantissimi i tifosi presenti fuori dalla sala stampa, per il primo abbraccio al nuovo allenatore.

Lui, abbastanza abbottonato dal punto di vista delle dichiarazioni, capì subito la situazione ed esclamò: «Ricordatevi che non sono Padre Pio». E in effetti non lo è stato, soprattutto se ricordiamo il finale della sua avventura fiorentina e le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Oggi, anche Delio Rossi, fa parte del passato. Il presente si chiama infatti Vincenzo Montella. L’ex tecnico del Catania (lo era anche Mihajlovic, ma i tifosi viola sperano che i risultati siano diversi) ha scelto l’ironia e il sorriso per il suo primo giorno da allenatore della squadra gigliata. Nessuna promessa, nessun obiettivo dichiarato, nessuna voglia di alzare l’asticella. Ma grande diplomazia. Anche se, sotto i baffi, da buon partenopeo Montella spera di invertire la rotta e di sorprendere tutti dal punto di vista del gioco e dei risultati.

Marco Dell'Olio - La Nazione