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Montella alla squadra: Basta sprechi

Crederci, perché l’Europa è abbordabile. Crederci perché molto di buono è stato fatto e sarebbe ingeneroso dimenticarsene. Infine, crederci perché Montella è giovane e può sbagliare la lettura in corsa …

Redazione VN

Crederci, perché l’Europa è abbordabile. Crederci perché molto di buono è stato fatto e sarebbe ingeneroso dimenticarsene. Infine, crederci perché Montella è giovane e può sbagliare la lettura in corsa delle partite, come a tutti è parso evidente contro il Bologna. Il tutti comprende probabilmente anche la società viola, ma questo per l’allenatore non è un demerito che peserà sul futuro: i pregi di Montella sono nettamente superiori rispetto agli incidenti di percorso, come quello di martedì sera a Bologna. Da oggi sarà possibile capire se contro il Chievo cambierà qualcosa nella formazione che dovrà comunque rinunciare a Cuadrado (squalifica). Ieri la squadra è rimasta a lungo riunita al centro sportivo per rivedere gli errori commessi — troppi — a livello individuale nelle marcature, ma anche per ripercorrere il deludente secondo tempo che ha portato la quarta sconfitta esterna consecutiva.

Montella ha rivisto il secondo tempo riscoprendosi immobile vicino alla panchina, mentre Pioli stava cambiando tutto quello che poteva. In sintesi, ecco le scelte ritardate che non hanno aiutato la Fiorentina quando il Bologna stava spingendo, mescolando uomini e posizioni:

1) nessuna contromossa quando Diamanti è emigrato sulla fascia opposta creando evidenti difficoltà nell’uno contro uno a Tomovic.

2) L’inversione fra Ljajic e Cuadrado ha lasciato ancora più spazio a destra, dove il Bologna stava attaccando sfruttando la superiorità innescata da Diamanti.

3) Sissoko è stato inserito in modo da far slittare Migliaccio a destra per raddoppiare su Diamanti, ma la mossa è stata fatta in netto ritardo rispetto all’evoluzione della partita. A questi tre aspetti se ne aggiunge un altro: i metri persi in campo dalla Fiorentina sarebbero stati forse meno con qualche innesto più fresco. E probabilmente anche l’analisi sarebbe stata più morbida se Toni al 90’ avesse schiacciato in rete, e non oltre la traversa, la palla offerta da Borja. A proposito, lo spagnolo arretrato a fare il play al posto di Pizarro è stato un guadagno per l’organizzazione bassa, ma una perdita netta per gli inserimenti in attacco, che sono mancati. (...)

Angelo Giorgetti - La Nazione