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Mondonico: “Ora la salvezza, a giugno la resa dei conti”

“Corvino via, c’è un perchè. Io sto con Rossi” (COMMENTA)

Redazione VN

Lunga intervista de La Nazione ad Emiliano Mondonico, tifoso ed ex allenatore della Fiorentina, reduce da un'esperienza-lampo al Novara. Queste le sue battute più interessanti:

Mondonico, avrebbe mai pensato, all’inizio della stagione che la squadra, la sua squadra viola, sarebbe stata coinvolta nella lotta per non retrocedere?

«Macchè. Non scherziamo. Nessuno, tantomeno un tifoso come me, poteva immaginare che la Fiorentina si sarebbe trovata in brutte acque».

Lei che idea si è fatto sulle cause di questa annata maledetta?

«La situazione probabilmente è complessa, le componenti da rileggere e da analizzare sono tante, ma oggi bisogna solo guardare avanti. La Fiorentina deve pensare alla salvezza. Deve evitare la serie B, portarsi a casa quei punti indispensabili per non rivedere certi fantasmi».

Ha davvero paura della retrocessione?

«Sono semplicemente realista e dico che questo è il momento dell’unione, del remare tutti dalla stessa parte, dell’evitare faide, litigi, polemichette».

E magari mettere una pietra su tutto...

«No. Il mio motto, quello del Mondonico tifoso, oggi è questo: facciamo gruppo, salviamoci e poi... a fine stagione riparliamo di tutto. Rimettiamo tutto in discussione. Tiriamo le somme».

(...)

Che cosa vorrebbe scrivere in un sms da inviare a Rossi?

«Caro Delio sappi che noi tifosi viola siamo tutti con te».

Sorpreso dall’allontanamento o meglio, l’esonero, di Corvino?

«E viene a dirlo proprio a me che sono stato esonerato dopo appena cinque, sei partite alla guida di una squadra? Quando uno viene cacciato c’è sempre un perché. Una ragione... tecnica oppure una strutturale o amministrativa, ma una ragione, quando si arriva allo strapo con qualcuno, c’è. Eccome. E’ stato così per me, qualche settimana fa, a Novara e lo stesso è accaduto fra Corvino e la Fiorentina».

Mondonico sarà più decisivo Amauri o Jovetic in questo finale di campionato?

«I singoli li distingui quando lotti per lo scudetto o cose del genere, quando devi salvarti è bene che ilvero e unico protagonista sia il gruppo».