Modulo e personalità. Montella e la sfida al passato

Vincenzo Montella e il Catania. Una storia breve (lo scorso campionato) ma intensa. Chiusa così e così, per la verità, con un fine stagione che ha visto il tecnico primo attore in tre scenari molto diversi. E assolutamente contrastanti. Primo, il Catania era pronto a rinnovargli il contratto per un’altra annata in rossoblù. Secondo, ecco l’incursione della Roma che prima di puntare su Zeman aveva deciso di tentare di riportarsi a casa l’ex attaccante giallorosso. Terzo, entra in pista la Fiorentina con Pradè estimatore assoluto delle doti di Montella (come ai tempi della Roma).

Tutto questo aiuta ad accendere la settimana che si chiuderà con la prima sfida fra Montella e il ’suo’ Catania. Una sfida che riserverà all’allenatore emozioni forti, sensazioni importanti, legate al suo campionato in Sicilia. Un campionato che evidenziato le qualità di Montella. Da quelle psicologiche (gestione del gruppo) a quelle legate alla sua personalità (nello spogliatoio comanda lui, davanti a tutti, giovani e senatori), per finire alla tattica. Il Catania di Montella ha saputo convincere, togliersi soddisfazioni, ha sognato (a lungo) un piazzamento in Europa e alla fine ha sempre divertito.

Merito del 3-5-2, appunto firmato Montella, che l’allenatore si è portato dietro anche a Firenze. La Fiorentina ha scommesso tutto su Montella. L’ha voluto a Firenze (la trattativa con il Catania non è stata facile e Salifu è stato sacrificato per liberare l’allenatore), gli ha costruito una squadra importante, gli ha consegnato le chiavi di uno spogliatoio motivato e carico. Per due anni. Con l’opzione di rimanere in viola anche per una terza stagione. O magari per sempre.Anche se ieri gli ulitmi boats di mercato lo indicavano come il successore di Allegri sulla panchina del Milan.

Riccardo Galli - La Nazione