C’È voglia di vedere la Fiorentina che gioca. E Ljajic che firma. E un portiere che para. C’è voglia di fare sul serio. I cuori scalpitano, il calcio vero si avvicina. Intanto si vola verso la Spagna per la sfida col Villarreal. Poi lo Sporting a Lisbona. Ljajic ancora non tira fuori la penna ma intanto va in campo. Tra i pali c’è Neto, quello che dicono che si deve giocare tutto in queste due partite. Come se Montella e i suoi dirigenti non lo conoscessero già. Ma il breve tour attutisce per qualche giorno il rumore di ciò che resta del mercato. C’è perfino Manuel Vargas, sull’aereo. Si tratta di ricordare al mondo della sua esistenza. Magari due o tre discese di mestiere le tira fuori nei minuti che gli verranno concessi. Forse anche un bel sinistro da fuori. Tutti pregano. La speranza è che qualcuno rimanga affascinato dal genere e tolga di mezzo quei 2,5 milioni lordi di ingaggio dal bilancio della Fiorentina. Resta invece a casa Romulo il drone, lui lo conoscono già. E Ilicic, che non sta bene. La notizia tattica si chiama 4-3-3. Pare che Montella, che ieri è rimasto in silenzio, abbia deciso di provare anche il modulo che ha permesso alla Fiorentina di riprendere certezze nella seconda parte della scorsa stagione.
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Missione all’estero aspettando il sorteggio
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Il tecnico vuole avere delle alternative. E, soprattutto, dimostrare a Ljajic che in questa Fiorentina c’è posto anche per lui. Così Pepito (che non è al top) dovrebbe partire in panchina e giocare contro la sua ex squadra nel secondo tempo. Prima Adem, che per dare il meglio di sé ha bisogno di giocare un po’ più esterno. Cuadrado dall’altra parte e Gomez a fare il centravanti.
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