Non solo Fiorentina, ma anche l'analisi degli ultimi mesi senza calcio tra quarantena e passioni. Nikola Milenkovic si racconta a La Gazzetta dello Sport, e per chi avesse ancora dei dubbi mostra tutta la sua maturità nonostante i (soli) 22 anni: "Le immagini del Covid-19? Tante, la più terribile quella dei carri dell'esercito che portano via le vittime da alcuni centri della Lombardia senza che potessero nemmeno ricevere l’ultimo saluto dai cari". In questo periodo lontano dai campi di gioco però il serbo si è cimentato in qualcosa di nuovo, tra famiglia, amici, paly station e serie tv: "In questo periodo ho dedicato molto tempo ad approfondire la conoscenza della lingua italiana e la storia del Paese". La cucina invece non è il suo forte: "Ho cucinato la stessa cosa, con stessi ingredienti, vari giorni: ma il primo aveva il sapore di cibo italiano, il giorno dopo serbo, poi arabo... Meglio che pensi solo al pallone".
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Milenkovic e la quarantena: “Ho studiato storia e lingua italiana. Cucina? Meglio il pallone…”
Milenkovic si racconta anche fuori dal campo: tra il mito di Vidic e i consigli per gli acquisti
Uno sguardo anche ai suoi modelli di riferimento: "Vidic.E' stato un riferimento importante, un marcatore incredibile con tanta tecnica. Ha fatto la storia del calcio europeo. Oltre a lui ammiro Chiellini, un esempio sia in campo che fuori". Intanto però il suo obiettivo è segnare un gol sotto la Fiesole e provare a replicare il suo più bello "al Chievo, prima giornata 2018/19". E dei nuovi talenti serbi in rampa di lancio, Milenkovic consiglia Filip Stevanovic (un 2002 del Partizan).
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