Altre parole di Nikola Milenkovic, che si è raccontato a La Repubblica:
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Milenkovic/2: “Vlahovic mi somiglia, io più tranquillo. Penso al presente per il destino”
La seconda parte dell'intervista al difensore
"Con Vlahovic ho giocato anche al Partizan, siamo simili: carattere duro, voglia di lavorare e crescere, tipico dei serbi". L'abbraccio dopo il gol all'Inter è stato spontaneo, perché l'attaccante non segnava da tanto e aveva bisogno del gol. "Forse sono più tranquillo di lui", scherza Nikola.
In campo Milenkovic si trasforma, sostiene che si debba essere un po' figli di..., vivere emozioni forti come la lite fra Boateng ("Per fortuna siamo compagni") e Lautaro Martinez, o quella fra lo stesso Milenkovic e Higuain di qualche tempo fa. Due cose che il centrale non sopporta? Le perdite di tempo e gli errori: "quando faccio due errori di fila mi innervosisco e non va bene, perché poi perdo lucidità e abbasso la tensione". Immancabile la domanda su Commisso, che è dipinto come entusiasta e vicino alla squadra, cose che non si vedono tutti i giorni.
L'interesse dei grandi club lo lusinga, ma niente più: "Posso dare forma al mio destino solo con azioni sul presente. Idolo? Penso alla mia strada e vorrei che un giorno diventassi io l’idolo dei bambini".
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