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Mihajlovic e quel ritmo ossessivo che fa ballare Genova

«Abbiamo preparato qualcosa per mettere in difficoltà la Fiorentina», sogghigna Sinisa Mihajlovic, l’allenatore della Sampdoria miracolo, che ha perso soltanto a Milano contro l’Inter, alla fine e su rigore. A …

Redazione VN

«Abbiamo preparato qualcosa per mettere in difficoltà la Fiorentina», sogghigna Sinisa Mihajlovic, l’allenatore della Sampdoria miracolo, che ha perso soltanto a Milano contro l’Inter, alla fine e su rigore. A Marassi, su un campo infame, il Doria è imbattuto e all’apparenza imbattibile: tre vittorie e un pareggio per 0-0 contro la Roma, un solo gol al passivo. Ritmo ossessivo, ribaltamenti veloci, intensità e pressing per novanta minuti. Una squadra tosta.

Cosa si sarà inventato Sinisa per dare scacco matto all’amico Montella? I due hanno avuto lo stesso procuratore (Sergio Berti), hanno giocato insieme proprio alla Sampdoria e hanno spiccato il volo da allenatori sulla stessa scomoda panchina, quella del Catania. Però sono come il giorno e la notte, diametralmente opposti. Montella ha creato la sua Fiorentina dalle ceneri di quella di Mihajlovic e Delio Rossi e ora il serbo vuole vendicarsi. «Le grandi squadre non perdono mai due partite di fila». Miha è fatto così: cuore e passione, anche una bella dose di presunzione e questo suo eccesso di sicurezza l’ha pagato nel rapporto con Firenze.

A Genova non è cambiato, ma la Samp strappa applausi. Una squadra che gli assomiglia moltissimo: solida, compatta, temeraria, attenta alla fase difensiva. Così torniamo alla domanda di partenza: cosa avrà preparato Mihajlovic per fare lo sgambetto a Montella dopo tre pareggi di fila? Di sicuro il prato di Marassi, pieno di buche e molto duro, non si addice affatto ad una squadra di palleggiatori come la Fiorentina.

Ma il vero guaio è proprio la Samp, che ha forza nelle gambe e un sogno nella testa: il terzo posto-Champions. Dopo aver perso a Milano, ha due partite di fila in casa che sveleranno le reali ambizioni blucerchiate: oggi la Viola e sabato prossimo il Milan. Mihajlovic è davanti al primo bivio della stagione. Sognando la gloria, il rischio è farsi inghiottire dal mucchio selvaggio delle squadre che lottano per l’Europa, un gruppo folto e imperfetto.

Sinisa gongola, le partite difficili lo esaltano, la lotta è la sua passione almeno quanto la Samp è la sua rivincita dopo il passaggio a vuoto a Firenze (ma in molti hanno capito che le colpe non erano tutte sue) e quello altrettanto deludente alla guida della nazionale serba. L’Inter sta pensando a lui per la prossima stagione, la Juve lo aveva fatto a maggio tanto che l’ex difensore era stato a parlare con Andrea Agnelli. Oggi Mihajlovic si accontenta di fare grande la Sampdoria che l’anno scorso ha ereditato da Rossi sull’orlo del baratro e che ha salvato con apparente facilità prima di lanciarla a caccia dell’Europa. E prima dell’esame viola, che vale tanto per il futuro ma coinvolge anche il passato, gioca a nascondino: i difensori sono recuperati tutte e tre (Gastaldello, Silvestre e Romagnoli) e alla fine il tecnico potrà schierare la formazione migliore.

Occhio alle palle inattive, agli inserimenti dei centrocampisti (Obiang e Soriano), alle prodezze di Gabbiadini e agli scatti fulminanti di Eder. Ferrero, presidente fuori dagli schemi ma a volte eccessivo, è pronto a scommettere: «Siamo fortissimi e vinciamo». In cuor suo lo pensa anche Mihajlovic…

Corriere Fiorentino