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Mercafir, la cronistoria di otto anni di ritardi e rinvii

Il Corriere Fiorentino ripercorre le tappe che hanno portato ieri allo "sblocco", forse definitivo, dell'area Mercafir

Redazione VN

Otto anni di ritardi e rinvii. Nel lontano 2011 si iniziò a parlare di stadio alla Mercafir dopo che l'idea Castello proposta da Renzi quasi subito era tramontata. Il Corriere Fiorentino ripercorre le tappe relative all'area adibita al mercato ortofrutticolo dove potrà sorgere il nuovo stadio viola. Dai 32 ettari dove i Della Valle avrebbero costruito la Cittadella Viola (una chimera), nel 2013 si aprì un nuovo spiraglio con la "legge stadio" voluta dall'allora deputato Pd Dario Nardella e il Premier Renzi. A febbraio 2014 sembrava tutto fatto: ma il problema restava quello di dover trasferire nell'area nord padiglioni e magazzini.

Si creano così i primi screzi tra Comune e proprietà, che nel frattempo chiedeva più spazio: screzi che si dovevano risolvere con il bando del 2015 per trovare una nuova casa alla Mercafir. Fino al 2018 tutto tace, quando viene firmata la Variante del 2018 per il nuovo mercato a Castello. Nel frattempo arriva anche il via libera al masterplan di Peretola, ma il Tar a inizio 2019 annulla la Via che mette in dubbio nuovamente lo spostamento. Poi arriva Rocco Commisso e tutto cambia, fino alla decisione di ieri.

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