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Melting pot alla Fiorentina: è la Babele di Montella

Nell’ultima partita, quella con il Napoli, c´erano solo due giocatori italiani in campo, Viviano e Pasqual. E quando il difensore è uscito la Fiorentina, portiere a parte, parlava solo straniero. …

Redazione VN

Nell'ultima partita, quella con il Napoli, c´erano solo due giocatori italiani in campo, Viviano e Pasqual. E quando il difensore è uscito la Fiorentina, portiere a parte, parlava solo straniero. Una multinazionale del pallone quella messa in piedi da Pradè e Macia con la collaborazione (e l'assenso) di Vincenzo Montella. È l'effetto della spending review del calcio, all'estero se sai scegliere spendi meno. (...)

Adesso ci sono diciassette stranieri nel gruppo viola, e un bel po' di nazionali. Nell'ultimo turno di partite la Fiorentina ne ha mandati in giro nove. Niente male. Un modo per sentirsi grande in attesa di tornare in Europa. La lingua più parlata è lo spagnolo, ma vanno forte anche serbo e montenegrino. «Con tutte queste lingue è un problema capirsi» ha scherzato Montella.

In effetti il problema non c'è. In campo tutti si danno una mano. Jovetic e Ljajic traducono per il gruppo dell'est, Cuadrado aiuta spagnoli e argentini, Pizarro si occupa di Mati Fernandez argentino di nascita ma naturalizzato cileno. Insomma, alla Fiorentina non ci si annoia. In più c´è da aggiungere un calciatore egiziano (Hegazy), uno del Marocco (El Hamdaoui), e uno svizzero di origini bosniache (Seferovic). In totale undici nazioni diverse.

Due terzi del gruppo è formato da stranieri. Solo nove i giocatori italiani (esclusi i giovani), di cui due portieri (Viviano e Lupatelli), tre difensori (Cassani, Camporese, Pasqual), tre centrocampisti (Migliaccio, Aquilani, Della Rocca) e un attaccante (Toni). Un bel cambio di filosofia e un´idea di calcio che nasce anche dal melting pot di esperienze fatte dai calciatori in giro per il mondo. (...)

Giuseppe Calabrese - La Repubblica