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Matri e quel 32 ispirato da Vieri e Brocchi

Nel segno del 32, un po’ per scaramanzia, quasi come se un numero potesse trasformarsi in amuleto, un po’ anche per amicizia. Sì, perché Alessandro Matri non si è limitato …

Redazione VN

Nel segno del 32, un po’ per scaramanzia, quasi come se un numero potesse trasformarsi in amuleto, un po’ anche per amicizia. Sì, perché Alessandro Matri non si è limitato a chiamare subito Christian Vieri, il suo idolo di sempre, e Cristian Brocchi, l’amico conosciuto quando ancora ragazzino faceva la spola tra Primavera e prima squadra: ne ha preso anche il numero.

Era la metà degli anni Novanta, quando Bobo puntò dritto sul 32, come sul tavolo verde del casinò e da allora quel numero è diventato, spesso ma non sempre, simbolo del bomber di razza. L’ha avuto ovunque, alla Lazio (12 gol), all’Inter (103), al Milan (1), all’Atalanta (4 gol in due campionati) e alla Fiorentina (6). In qualche modo ha lanciato una moda, subito “raccolta” dall’amico fraterno, Cristian Brocchi.

Nell'anno di convivenza nella Milano nerazzurra, 2000/01, Bobo si tenne il 32, all’altro toccò la versione….anagrammata, 23. Matri lo ha confessato ai tempi della Juventus il perché di questa scelta che lo accompagna dai tempi di Cagliari: «Ho voluto scegliere la maglia che è stata di Brocchi perché ha sempre creduto in me, anche quando non c’erano le condizioni». 

Il perché, Alessandro, lo sa bene. Fu proprio Cristian a prenderlo sotto la sua ala protettrice e a caldeggiarne il passaggio (in prestito) alla Lumezzane, la stessa squadra in cui lui stesso era andato a farsi le ossa dal settore giovanile del Milan.

Matri, quell’anno, segnò 13 gol, per l’appunto in 32 partite. Quasi come in un disegno del destino. Brocchi, dal canto suo, c’è talmente sempre stato attaccato a questo numero da essersi fatto creare una linea telefonica dedicata, nel segno del 32, seguito poi dall’altro Christian, quello con l’h, attaccante vero. (...)

La Nazione