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Matos, la stellina della cantera viola (che adesso fa paura alla Fiorentina)

Il ritratto dell'attaccante del Carpi sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Ha il nome di una moto e forse anche per questo va veloce. Ryder Matos è una freccia. Punta di movimento si diceva un tempo, lesto nelle transizioni, nel ribaltare il fronte, nell’attaccare la profondità e colpire duro. Per adesso l’uomo più incisivo del Carpi, la provincia che si affaccia alla serie A e oggi, contro la Fiorentina bastonata dal Basilea, va a caccia della prima storica vittoria.

Matos è gioia ma può essere dolore. Perché nel mezzo di un settembre che sta diventando malinconico, per novanta minuti sarà un nemico. Il brasiliano, veloce nello scatto e abile nel dribbling, è a Firenze da quando aveva 15 anni, scoperto da Pantaleo Corvino e punto di forza della Primavera tra il 2010 e il 2012. Due anni fa, in Europa League, ha esordito in prima squadra segnando dopo appena 26 secondi. Un segno del destino. Montella lo ha valorizzato. Paulo Sousa ora teme che Ryder possa fare male alla sua compassata difesa o, magari, innescare uno tra Mbakogu e Borriello. Gol e assist. Al Carpi è partito forte. Una doppietta in coppa Italia al Livorno e un gol in campionato, il primo in serie A, a Genova contro la Sampdoria.

Matos è la stellina della cantera viola in giro per il mondo. Una specie di squadra ombra che gli osservatori e i dirigenti seguono con attenzione per rinforzare l’organico della prossima stagione. C’è il difensore Venuti a Brescia, il centrocampista Fazzi alla Virtus Entella (sono nella Under 21 di Gigi Di Biagio), il regista Capezzi del Crotone, l’attaccante Gondo alla Ternana. Matos è più grande e più pronto. Nazionale Under 21 brasiliana e già questo fa un bell’effetto. Ma è la sfida in provincia, alla corte di Castori, che segnerà la definitiva maturazione del principino. Se sfonda in serie A l’anno prossimo torna a Firenze. Se fa gol oggi, mette in crisi Sousa che dopo quattro partite, tre di campionato e una in Europa League, scopre le difficoltà della nuova avventura sulla panchina viola.

Matos, catechizzato da Castori, ha promesso che non sentirà l’emozione e che la riconoscenza verso i viola non lo frenerà. Ci mancherebbe altro. Ma sarà difficile non fare i conti la nostalgia. Ricordi e abbracci. Soprattutto con Babacar. Insieme hanno regalato ai fratelli Della Valle l’unico scudetto della loro esperienza fiorentina, nel 2009 con la formazione Allievi. Matos e Baba oggi rivali, domani di nuovo insieme? È una possibilità.

«Adesso siamo troppo concentrati sui nostri problemi, ma lo studio», dice Sousa di lui. Oggi però soprattutto lo teme.

Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino