NELLA PARTITA a scacchi tra chi preferisce il 3-5-2 per scelta (Montella) e chi invece lo sceglie per provare a sorprendere (Allegri) il vincitore morale è stato l'allenatore viola. Non per partigianeria, solo perché la Fiorentina ha avuto il merito di mandare in difficoltà il robusto e tecnico centrocampo bianconero. Più sgusciante quella viola, anche per caratteristiche fisiche, che con pressing e possesso palla ha confuse le idee agli avversari, compreso il talento straripante di Pogba. Il piccolo, ma grande di tecnica, Mati non si è sottratto al duello, dimostrando di avere grande cuore, arrivando con la determinazione dove il fisico non gli consente di arrivare. IL CENTROCAMPISTA di Allegri se lo è visto arrivare da ogni parte, tanto da fargli perdere la consueto logicità. Come non spiegare altrimenti la scelta di provare a saltare con un improbabile doppio passo gli ultimi due difensori viola e non servire a Llorente una palla a tu per tu con Neto. Ma è stata tutta la mediana viola a giocare con quella che gli argentini chiamano garra'. Pressare alto per provare a ripartire sempre. IL MARCHIO di fabbrica di questa squadra che prova sempre a fare la partita anche contro squadre che hanno qualcosa in più, come questa Juventus in termini di chili e centimetri. Che anche nel calcio contano. Ecco perché quello viola è un punto guadagnato.
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Mati-Pogba, il duello chiave lo vince ai punti il cileno
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