Mati Fernandez, centrocampista cileno della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista al Corriere Fiorentino. Questi i passaggi più interessanti:
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Mati Fernandez: “La mia promessa per Firenze. Obiettivo terzo posto”
Il cileno si racconta: “Voglio restare a lungo in viola. La passione dei tifosi ci dà la carica”
Come si trova a Firenze?
«Sto molto bene, adesso. Il primo anno invece è stato piuttosto difficile. Venivo da Lisbona, una città molto diversa e non è stato facile. Poi ho avuto tanti infortuni che hanno rallentato il mio ambientamento. Ora però le cose vanno alla grande e sono contento. Firenze mi piace moltissimo, è bellissima. Anche la mia famiglia è felice qui. Ho due figlie: Antonia di quasi 6 anni e Aylen di quasi tre. Ora però voglio un maschio, sennò a chi insegno a giocare a pallone? (ride, ndr ) Abitiamo al piazzale Michelangelo e adoro passeggiare per il centro con loro e con mia moglie. Sto molto bene qui. E voglio restarci ancora a lungo».
Nonostante una sua certa discontinuità comunque è spesso inserito nelle preferenze dei tifosi viola. Merito della sua qualità e del suo modo di giocare?
«Dice? Secondo me questo discorso vale finché si vince...».
Così però, anche se è una battuta, rischia di essere un po’ troppo ingeneroso...
«È vero, anche perché la passione dei tifosi della Fiorentina è bellissima. Giocare per questi tifosi è bello. Davvero».
Come deve essere stato fantastico entrare in campo vedendo la coreografia della Fiesole contro l’Inter...
«È stato emozionante, ci ha dato tanta carica. Proprio come avevano scritto i tifosi no?».
(...)
Lo dice pure Montella e rivolto anche alla città che ha grandi aspettative...
«Ma da quando sono qui la Fiorentina è sempre stata una squadra forte. E lo è, molto, anche quest’anno. Stiamo lavorando per migliorarci perché sappiamo che possiamo puntare al terzo posto. Speriamo sia l’anno buono».
Per riuscirci Montella si sta affidando di più alla soluzione del trequartista: musica per le orecchie di uno come lei. O no?
«È un modulo che mi piace, anche se lo scorso anno ho fatto spesso anche il ruolo di interno» .
Ma tra i due ruoli quale le piace di più?
«A me piace giocare. Dipende da quello che vuole l’allenatore che sceglie come giocare anche in base agli avversari. La differenza sta nel modo in cui possiamo attaccarli: giocando con il 4-3-3 puro siamo più larghi, altrimenti entriamo centralmente. Ma questo lo vede il mister, io no. Io penso a giocare».
Che allenatore è Montella? Come è il suo rapporto con lui?
«È attento, che studia moltissimo le squadre avversarie e gestisce bene il gruppo. Penso che sia un grandissimo allenatore».
Peccato non avere Rossi...
«Con Pepito siamo amici, abbiamo giocato insieme anche al Villareal. E spero che possa tornare presto. L’ho sentito ultimamente, sta bene, è concentrato sul suo recupero fisico e sul rientrare il prima possibile. È stato un brutto colpo, per noi è fondamentale. È un campione».
Come lo è Pizarro, l’altro cileno di questa Fiorentina...
«David è un grandissimo giocatore , per me è stato un punto di riferimento appena sono arrivato a Firenze. Mi ha aiutato a capire il calcio italiano e non solo».
Magari un giorno potrebbe pure provare il suo ruolo no?
«Chissà, non saprei rispondere adesso. So che anche David nella prima parte della sua carriera giocava trequartista, ma io ancora non mi vedo regista. Mi piace correre e inserirmi e lì nel mezzo sentirei di stare troppo fermo».
In effetti in questo avvio di stagione sta dimostrando di avere anche grande corsa. Merito anche dell’operazione che ha fatto a giugno?
«Sì, era necessaria perché non potevo continuare così. La caviglia mi aveva dato troppi problemi lo scorso anno, dalla partita con la Juventus non ero stato più bene. Quindi ho scelto per l’intervento».
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