Su Il Corriere dello Sport viene ripercorsa l'avventura da allenatore viola di Roberto Mancini. Ecco un estratto dell'articolo di Andrea Ramazzotti:
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Mancini, tutto è cominciato con una Viola nel 2001
Mancini e la Fiorentina, una storia di tanti anni fa...
La Viola è stata il primo amore dell’ex Golden Boy della Sampdoria. Quell’esperienza, a 36 anni, lo ha formato perché si trovò subito in mezzo a tante difficoltà, chiamato a sostituire Terim, amatissimo dai tifosi che avevano perso anche la bandiera Antognoni, andatosene insieme al turco perché in disaccordo con il patron Cecchi Gori. Mancini fu catapultato alla guida di una squadra che nel corso degli anni aveva perso i migliori giocatori e non era più una delle... sette sorelle, ma riuscì comunque ad ottenere la salvezza e ad alzare la Coppa Italia nella doppia finale contro il Parma di Ulivieri, il “rivale” numero uno per la polemica conseguente al tesseramento del Mancio (nel 2000-01 era già stato vice di Eriksson alla Lazio e inizialmente sembrava che l’ok della Figc non dovesse arrivare). La Coppa Italia fu l’unica gioia di quei 12 mesi scarsi perché nel 2001-02 la crisi della Fiorentina esplose in tutto il suo fragore e la squadra affondò, giornata dopo giornata, fino alla retrocessione in Serie B e al fallimento. Mancini provò a salvare il salvabile facendo anche il manager e ottenendo da Cecchi Gori l’ok all’acquisto nella finestra invernale del mercato di Mihajlovic, Stankovic e del giovane Adriano (fu lui a trattare con la Lazio di Cragnotti l’operazione legata ai due serbi, poi sfumata, e a ottenere l’ok di Moratti per il prestito del brasiliano), ma uno scontro piuttosto acceso con la tifoseria, lo portò a interrompere la sua avventura in Toscana a metà gennaio.
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