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Mammana, il centrale con la “garra” (nel solco di Passarella)

Sono tanti gli argentini che hanno vestito la maglia viola

Redazione VN

Il tango prosegue. E adesso, dopo un passaggio sempre più evidente dagli «olè» della Fiorentina spagnoleggiante ai «vamos» in stile argentino, Firenze - scrive il Corriere Fiorentino - attende il volto nuovo della difesa, guarda caso anche lui argentino. La tendenza del mercato invernale continua ad avere la cadenza tipica del paese di Diego Armando Maradona, e l’imminente arrivo di Emanuel Mammana non fa altro che alimentare ulteriormente la colonia albiceleste nello spogliatoio viola.

Al termine della lunga ed estenuante trattativa con il River Plate, Paulo Sousa potrà dare il benvenuto al tanto atteso difensore centrale, e a giudicare da come e quanto si parla del classe ‘96 dei «millonarios» ci sono tutte le prerogative per una storia importante. Dopo Tino Costa e Zarate, e con Roncaglia e Gonzalo Rodriguez, il gruppo viola è pronto ad accogliere un nuovo talento cresciuto nelle pampas tanto care anche a queste latitudini. Perché Argentina e Italia, da sempre, si specchiano in tante similitudini, e perché in particolare a Firenze la tradizione argentina ha interpreti di assoluto rispetto. E non esclusivamente in attacco, dove il primo nome non può che essere quello di Batistuta. In effetti è soprattutto dalla metà campo in su che la storia viola parla argentino, con Bati gol certamente, ma anche con Montuori durante i fasti del primo scudetto, o con Bertoni e Diaz tra l’inizio e la fine degli anni ‘80. Giocatori che hanno fatto sognare generazioni di tifosi per la loro inventiva, la loro generosità, e quella «garra» che da sempre rende un argentino un giocatore che a Firenze parte comunque con qualche punto di vantaggio.

Tra loro anche un difensore, avvezzo al gol come pochi altri nonostante una posizione decisamente lontana dall’area di rigore avversaria. Daniel Passarella è un nome scritto nella storia, ed è il riferimento principale per quegli stessi argentini che oggi scendono in campo al Franchi. Roncaglia, sotto questo profilo, ha avuto le sue difficoltà a imporsi (ma non nei cuori dei tifosi che, comunque, lo adottarono sin da subito), al contrario per Gonzalo Rodriguez la chiamata in nazionale è stata salutata con grande soddisfazione da tutta la tifoseria viola, quasi a ripercorrere le orme del «caudillo». Sarà soprattutto lui, diventato sempre più colonna portante della squadra degli ultimi anni con oltre 150 presenze in maglia viola, a ricoprire il ruolo di chioccia per Mammana, anch’egli già ampiamente nel giro della nazionale argentina.