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Magherini: “Mio figlio era un bravo ragazzo”

UN RAGAZZO d’oro che di sé diceva di aver studiato all’Università di Palermo e lavorato alla Tecnonet Spa. E che era innamorato della sua famiglia, della giovane moglie e del …

Redazione VN

UN RAGAZZO d’oro che di sé diceva di aver studiato all’Università di Palermo e lavorato alla Tecnonet Spa. E che era innamorato della sua famiglia, della giovane moglie e del suo bambino di due anni. Così lo ricordano amici e conoscenti, che non riescono a capire che cosa possa avere scatenato la tremenda crisi di panico che l’ha spinto alla pazza corsa nella notte e a quelle agghiaccianti richieste di aiuto, con grida così alte e terribili che hanno squassato mezzo quartiere di San Frediano e sono state udite fin dal consolato americano di là d’Arno.

Riccardo era figlio di Guido Magherini, il calciatore e dirigente sportivo che, dopo aver esordito nella Rondinella, ha giocato negli anni Settanta in molte squadre fra cui Milan e Palermo. La famiglia è profondamente radicata in San Frediano. Anche Riccardo viveva nel quartiere, fino alla crisi con la moglie, appena due settimane fa, il ritorno dalla madre e poi la decisione di prendere alloggio in una pensione a Sesto Fiorentino.

Ieri mattina Guido Magherini è voluto andare in Borgo San Frediano, per tentare di capire che cosa è accaduto a suo figlio. Riccardo andava spesso in pizzeria da Gherardo con il suo bambino e la notte scorsa è piombato anche da loro. Glihanno aperto, hanno tentato di calmarlo ma lui era completamente sconvolto e ha fatto marcia indietro, sbattendo contro la porta a vetri e rituffandosi fuori, travolto dal suo delirio.

«Gli unici ad aiutarlo sono stati quelli di Gherardo», dice il padre con la voce spezzata dal dolore: «Mio figlio era un bravo ragazzo, non so spiegarmi quello che è successo, ma di certo non era un ladro. E’ morto d’infarto in circostanze da chiarire, abbiamo già preso contatto con un medico legale che prenderà parte all’autopsia. Solo dopo aver saputo l’esito dell’esame decideremo se presentare una denuncia ». Ieri i familiari hanno potuto vedere la salma all’istituto di medicina legale, dove stamani il professor Gianaristide Norelli e la dottoressa Martina Focardi eseguiranno l’autopsia. Il fratello di Riccardo ha fotografato il corpo. Secondo un primo esame esterno, il volto è segnato da alcuni graffi, forse causati dal contatto della testa con l’asfalto.

«Non ci posso credere, non è possibile, sto piangendo», scrive uno dei numerosi amici che, appena appresa la notizia, hanno voluto salutare Riccardo su Facebook. «Ricky, ti avrei voluto abbracciare forte. Ciao amico». E un grido: «Nooooo». I messaggi di cordoglio riempiono il profilo, fino a poco fa pieno di immagini felici: il meraviglioso bambino tanto amato, il recente viaggio con la famiglia, le immersioni in acque trasparenti, una straordinaria fotografia di Firenze di notte con la cupola illuminata dalla luna piena, il tifo viola, i teneri auguri al bambino per il suo secondo compleanno: «Con immenso amore, auguri, figlio. 2 arrivati... ancora 12 per il motorino».

FRANCA SELVATICI - La Repubblica