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Magherini, la famiglia blocca la cremazione

Il padre: “Ci stanno contattando altri testimoni”. Gli amici: vogliamo la verità   «CI sono ancora tanti aspetti da chiarire e accertamenti da compiere, il sospetto è che Riccardo sia …

Redazione VN

Il padre: “Ci stanno contattando altri testimoni”. Gli amici: vogliamo la verità

«CI sono ancora tanti aspetti da chiarire e accertamenti da compiere, il sospetto è che Riccardo sia stato tenuto ammanettato a terra per troppi minuti. Abbiamo bloccato la cremazione della salma per dare tempo ai nostri periti di approfondire gli accertamenti ». Non si rassegna e annuncia battaglia, il padre di Riccardo Magherini, l’ex calciatore delle giovanili viola morto domenica notte dopo una violenta crisi di panico e dopo essere stato arrestato dai carabinieri. Una morte che secondo l’autopsia non è stata provocata da atti di violenza, anche se dallo stesso esame sarebbero emersi segni di sofferenza respiratoria. «In questo senso occorre aspettare l’esito degli esami istologici — conclude il padre — Le nostre indagini vanno avanti, in queste ore altri testimoni ci stanno contattando per raccontarci la loro versione dei fatti».

Il funerale si è tenuto ieri mattina nella chiesa di San Frediano in Cestello, a pochi metri dal luogo della tragedia. Un’ora prima della cerimonia la piazza è già gremita. C’è un quartiere intero, ma non solo. C’è la moglie col piccolo Brando in braccio, ci sono il padre, la madre e il fratello. Gli amici, tantissimi, e i vecchi compagni di squadra della primavera viola come Francesco Flachi e Daniele Amerini. Seguono l’arrivo del feretro con gli occhi bassi. Poi le parole di Don Meriggi («E’ sconvolgente essere qui») e le prime lacrime commosse. Più tardi a centinaia si ritrovano in Borgo San Frediano: la foto di Riccardo, sorridente, viene appesa sul retro della chiesa proprio davanti al punto in cui ha perso la vita. Gli amici e i familiari improvvisano una breve processione. Non si danno pace. «Vogliamo solo la verità, non ci interessa accusare nessuno, solo capire quello che è successo e se ci sono state negligenze», dice uno di loro.

Intanto, sulla pagina Facebook di Riccardo appare uno strano messaggio pubblicato con il suo stesso account: «Ciao amici di Riccardo. Lui perso suocellulare. Dite a lui mandarmi una email con suo numero di telefono... ». Chi ha pubblicato il post potrebbe dunque essere tuttora in possesso del telefono di Magherini, che non era stato trovato al momento dell’arresto. Non solo. L’uomo potrebbe rivelare anche informazioni utili su quanto accaduto nelle ore precedenti la tragedia. Per capirne di più, gli amici si sarebbero già rivolti alla polizia postale.

Le indagini avviate dai familiari, e in particolare dall’avvocato Luca Bisori, proseguono comunque per ricostruire l’intera vicenda. Dopo aver cenato in un ristorante di San Frediano insieme con alcuni clienti arabi, Magherini sarebbe stato colpito da un tremendo attacco di panico forse provocato da un mix di droga (i risultati delle analisi tossicologiche sono attesi tra circa dieci giorni) e farmaci, per poi cominciare a vagare in stato confusionale. Temendo di essere inseguito, ha poi spaccato due vetrine e strappato di mano un cellulare a un dipendente di una pizzeria, spiegando di voler chiedere aiuto. Due carabinieri hanno cercato fermarlo, ma lui avrebbe reagito con urla e spintoni spingendo i militari a chiamare i rinforzi. In quattro l’hanno così bloccato e ammanettato a terra. Secondo alcune testimonianze, sarebbe rimasto a terra a faccia in giù per diversi minuti, anche dopo aver smesso di dimenarsi.«L’hanno preso a calci», aveva denunciato a Repubblica una testimone. «Non sono l’unica ad averli visti, siamo almeno in tre e siamo disposti a testimoniare — conferma — Ripeto, non si trattava di colpi tali da uccidere qualcuno, ma di certo in quella situazione non erano necessari e hanno peggiorato le cose. Aspetto ancora di essere ascoltata dal magistrato». Dall’autopsia non sono emersi traumi al torace.

La Repubblica